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Cronaca

Ciclisti fiorentini: il rischio di mortalità è doppio rispetto al resto del Paese

L’osservatorio Linear ha svolto un sondaggio in cui emerge la richiesta dei ciclisti fiorentini di aver più piste ciclabili. Il rischio di mortalità è quasi il doppio rispetto alla media italiana

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FirenzeToday

Venticinque milioni: tante sono le biciclette che circolano sulle strade delle nostre città. Un'ottima notizia per chi spera in città più vivibili. Negli ultimi anni infatti la due ruote sta diventando il mezzo più utilizzato dalle persone per muoversi nel caos cittadino, per restare in forma e soprattutto per dare sollievo al portafogli sotto stress per il caro benzina. Ma Firenze è pronta ad affrontare questo passo? Attraverso una ricerca realizzata da Nextplora, Linear Assicurazioni, la compagnia on line del gruppo Unipol, ha chiesto ai gigliati il loro parere sull'uso della bicicletta nella loro città.pista-ciclabile_1_original-3

Ben tre fiorentini su 10 esprimono la stessa necessità, avere più piste ciclabili a disposizione. A Firenze ce ne sono 60 km in totale, ancora poche se paragonate alle 600 di Hannover o alle 190 di Modena. Altro grande problema riscontrato dagli intervistati riguarda la difficoltà di circolazione sulle strade del capoluogo toscano: per il 25% nessuna zona della città è in grado di facilitare l'accesso alle bici, il 37% ritiene che solo le strade del centro siano adatte alle due ruote, mentre solo per il 10% si può circolare facilmente in ogni zona.

Il boom dell'uso della bicicletta, purtroppo, non va di pari passo con la sicurezza: il rischio medio di mortalità per un ciclista fiorentino è 3,52% mentre nel bel Paese la media è di 1,92%, comunque più del doppio (0,77%) rispetto a chi va in auto e 6 volte più alto (0,31%) di chi sceglie l'autobus.

Oltre a strade inadatte, il ciclista gigliato deve far fronte anche ad altri problemi. Ogni giorno deve infatti affrontare le ire degli automobilisti, che spesso mal sopportano la presenza delle due ruote: ben il 63% degli automobilisti del capoluogo toscano non sopporta che circolino sempre in mezzo alla strada, mentre per un 73% non prestano attenzione e sbucano senza guardare. Il 48% degli intervistati fa notare che spesso i ciclisti non usano segnalatori come faretti o catarifrangente durante le ore notturne, infine il 29% punta il dito sul loro cambio improvviso di direzione, che minaccia la sicurezza sulle strade.

"Serve più disciplina e più sicurezza in generale da parte di tutti", commenta Lucio Cecchinello, ex pilota di MotoGP e attuale Team Manager della squadra LCR, con cui Linear sta sviluppando un progetto sulla sicurezza quando siamo al volante, "anche da parte dei ciclisti, se pensiamo che ogni anno nel nostro Paese si producono 1,8 milioni di biciclette ma si vendono solo 300mila caschetti; fortunatamente di questi ben il 70% viene acquistato da un minorenne, un buon punto di partenza che fa ben sperare per il futuro".

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