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Cronaca

Morta la bimba dimenticata in auto dalla mamma a Vada

Aveva 18 mesi. Era stata ricoverata in gravissime condizioni

E' morta la bimba di 18 mesi ricoverata martedì all'ospedale pediatrico Meyer dopo essere rimasta chiusa in auto sotto il sole per diverse ore.

La tragedia è avvenuta martedì a Vada, in provincia di Livorno. La mamma della piccola, titolare di un’attività commerciale insieme al marito, come ogni mattina stava accompagnando insieme al fratello la piccola all’asilo estivo. La donna è tornata al lavoro, ha chiuso l’auto con la bambina - che pare dormisse nel seggiolino - e se n’è andata. 

Solo quattro ore più tardi la mamma si sarebbe ricordata della figlia che in un primo momento è stata portata in negozio. L'allarme è stato lanciato intorno alle 14 quando è arrivata una chiamata al 118 per chiedere l'intervento dei soccorritori dopo che la piccola era stata colta da convulsioni. 

La bimba, portata all'ospedale di Cecina per le prime cure, dopo essere stata intubata è stata trasferita all'ospedale pediatrico Meyer dove è stata ricoverata in condizioni disperate. Le condizioni della bambina si sono poi aggravate nel corso della mattinata. Nel tardo pomeriggio di ieri la fine delle speranze. I genitori hanno acconsentito alla donazione degli organi.

Sulla tragedia è intervenuta anche il Codacons: “Da tempo chiediamo misure in grado di evitare simili episodi e salvare la vita ai bambini – ha spiegato il presidente Carlo Rienzi  - In particolare abbiamo avanzato una proposta alle case costruttrici di automobili: oggi, nelle auto moderne, ci sono avvisi acustici che mettono in allarme il guidatore su diversi fronti: cinture di sicurezza non allacciate, fari accesi, portiere aperte, freno a mano tirato, serbatoio in riserva, ecc".

"Al pari di queste dotazioni oramai di serie su tutte le vetture, le case automobilistiche devono prevedere un avviso acustico collegato con il seggiolino per i bambini o con le cinture di sicurezza posteriori, in modo che, quando il motore viene spento oppure il guidatore apre la portiera oppure fa per scendere dall’auto (basta un sensore di peso), ma la cintura posteriore sia ancora allacciata, scatti immediatamente l’allarme. Si potrebbe così avvisare il genitore distratto della presenza di un bambino nei sedili posteriori, ed evitare in futuro tragedie come quella di ieri”.  

“Finora dalle case automobilistiche non è giunta alcuna risposta – ha concluso Rienzi – e per questo chiediamo un intervento del Ministero dei trasporti, affinché si incrementi la sicurezza sulle auto circolanti in Italia a tutela dei minori”. 
 

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