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Cronaca

Morì in Erasmus in Spagna: una targa per Lucrezia nel campus Meyer

Lucrezia Borghi è scomparsa due anni fa in un incidente stradale

“La felicità più grande è quella di avere un orizzonte aperto, e del trovarsi ogni giorno sotto un sole nuovo, ricordando sempre che la vita è un dono”. Le parole di Lucrezia Borghi che celebrano la pienezza della vita e la capacità di viverla da protagonista, senza confini, al di sopra di ogni limite linguistico e culturale, riecheggiano impresse su una targa nella nuova sala lettura del campus, appena inaugurato, dell’ospedale pediatrico Meyer.

Da ieri, nel nuovo Meyer Health Campus, c’è uno spazio colorato e accogliente che invita alla lettura e allo studio ricordando il nome e l’identità più profonda di Lucrezia. Il sogno della studentessa, scomparsa due anni fa in Spagna, vittima di un incidente stradale durante il soggiorno studi Erasmus, rivive nel presente attraverso le ambizioni e le speranze dei giovani, impegnati a far crescere le loro vocazioni nel campo della medicina.

All'inaugurazione erano presenti il direttore generale del Meyer Alberto Zanobini, il Magnifico Rettore dell'Università di Firenze Luigi Dei. Per l'intitolazione della sala Lucrezia Borghi sono intervenuti il presidente della Fondazione Meyer Gianpaolo Donzelli e l’avvocato Stefano Bartoli, in rappresentanza della famiglia Borghi, accompagnata alla cerimonia dal sindaco di Greve in Chianti (città di origine di Lucrezia) Paolo Sottani.

La famiglia Borghi rivolge un ringraziamento ai cittadini di Greve in Chianti e a tutti coloro che, a vario titolo, hanno contribuito e sosterranno i progetti legati alla memoria di Lucrezia Borghi. Sono tante le iniziative portate avanti in vari campi, dalla formazione allo sport, dall’istruzione alla moda, per onorare la missione di Lucrezia e il suo rispetto per la vita, quella diversità culturale che considerava una fonte di ricchezza e uno stimolo alla crescita individuale e collettiva.

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