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Cronaca

Morbillo, terzo caso in un mese a Torregalli

Rinnovato l'appello alla vaccinazione 

Nuovo caso di morbillo all'ospedale di Torregalli. Questo è il terzo caso dall'inizio del mese all'interno del San Giovanni di Dio.  Questa volta si tratta di un’anestesista che ha contratto la malattia in ambito familiare e che non è al lavoro già dallo scorso martedì. I casi precedenti avevano riguardato una radiologa, che era stata ricoverata nel reparto di malattie infettive, ed un operatrice che lavora nell’area materno infantile. Nel mese di gennaio altri casi, sempre tra gli operatori sanitari, si erano verificati nel presidio Santa Maria Annunziata, a Ponte a Niccheri. Anche per questo terzo caso sono state immediatamente avviate dalla direzione sanitaria ospedaliera le procedure per risalire ai contatti che in tutto, tra operatori sanitari e familiari saranno una cinquantina. “All’interno della struttura ospedaliera –fa sapere il direttore sanitario, Simone Naldini- stiamo promuovendo attivamente la vaccinazione tra tutti gli operatori, in particolare tra i giovani adulti che risultano i più colpiti da queste piccole epidemie”. 

Oggi pomeriggio si incontreranno tutti i direttori dei dipartimenti dell’Azienda USL Toscana Centro in una riunione nella quale saranno decise strategie per la completa copertura vaccinale del personale sanitario. La dottoressa Maria Grazia Santini, direttore dell’area aziendale igiene pubblica, nuovamente invita la popolazione alla vaccinazione in quanto con l’aumento del numero delle persone non vaccinate contro il morbillo cresce progressivamente il numero degli ammalati. Il morbillo (dal latino morbus) è una malattia infettiva esantemica, altamente contagiosa che si diffonde facilmente per via area (colpi di tosse, starnuti, ecc…). Solo il vaccino può prevenire la malattia che può avere anche gravi complicanze. Le coperture vaccinali nei bambini piccoli, soprattutto per quanto riguarda il morbillo, da anni sono al di sotto del 95% che è considerata la soglia utile per ottenere la cosiddetta immunità di gregge in modo da ottenere l’ eliminazione della circolazione del virus In Toscana la copertura è pari all’88,72%, secondo i dati del 2015, relativi ai bambini nati nel 2013. Stiamo quindi assistendo ad un trend negativo: nel 2011 la media regionale era 92,05, nel 2012 91,13, nel 2013 90,07, nel 2014 89,31. A livello regionale sul totale della coorte dei nuovi nati nel 2013 (28.937 bambini) risultano non vaccinati ben 3264 bambini.

Dall’esame dei motivi relativi alla mancata o incompleta vaccinazione, sempre per quanto riguarda il morbillo, le motivazioni sono molto allarmati. Quelle più significative tra i non vaccinati sono: 1126, risultano rintracciati e contattati dai servizi ma non si sono presentati; 851 hanno espresso dissenso informato definitivo; 697 il dissenso informato temporaneo, mentre 276 soggetti risultano non rintracciabili nonostante l’indirizzo conosciuto. Per questo motivo il virus continua a circolare e come prevedibile si assiste al verificarsi di epidemie; si ammalano soprattutto i giovani adulti che si trovano in attività lavorativa. Attualmente i casi segnalati in Toscana sono il triplo di quelli notificati in tutto l’anno 2016. “Per lungo periodo –afferma Santini – nella popolazione si è pensato erroneamente che la vaccinazione antimorbillo fosse offerta solo ai bambini. Invece la vaccinazione è importante per tutti coloro che non hanno avuto la malattia o non sono stati vaccinati in precedenza La raccomandazione è quindi quella di vaccinarsi. La vaccinazione è gratuita per tutti a tutte le età come prevede il calendario nazionale e regionale. Il calendario è per tutta la vita da 0 a 100 anni”.

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