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Cronaca

Centinaia di milioni di imprenditori nascosti all'estero con 'spalloni' e paradisi fiscali | VIDEO

Arrestati quattro componenti di un sodalizio criminale dedito all'abusivismo finanziario. Nel primo semestre del 2013 il volume delle somme raccolte è stato di 200 milioni di euro

La guardia di finanza di Firenze ha eseguito quattro provvedimenti di custodia cautelare, sia in carcere sia ai domiciliari, emesse dal gip Angelo Antonio Pezzuti, su richiesta del procuratore capo Giuseppe Quattrocchi e del sostituto procuratore Giuseppe Soresina, nei  confronti di altrettanti componenti di un’associazione a delinquere dedita all’abusivismo finanziario. Si è scoperto che i quattro raccoglievano milioni di euro da un centinaio di imprenditori in tutta Italia, tra questi ancora non vi sono indagati, e li spostavano all’estero per poi proporre e gestire investimenti finanziari. Soldi solitamente depositati in quattro banche tra Lugano e Principato di Monaco.

CHI -  Le custodie cautelari sono state emesse nei confronti di Z.M., consulente finanziario nato a Milano ma residente in Svizzera, S.M.R. e G.S., private banker e promotore finanziario entrambi della provincia di Bergamo e M.M., residente nella provincia di Torino. 

Le indagini, avviate nel marzo 2012, hanno consentito di ricostruire il modus operandi dell’organizzazione. Il gruppo era infatti in grado di fornire diverse tipologie di “servizi” in base alle esigenze del singolo cliente: si andava dal più classico servizio di trasporto valuta attraverso le frontiere a mezzo di “spalloni”; alla creazione di società ad hoc in paesi “offshore”, come Panama, Belize e Bahamas, utilizzate per effettuare triangolazioni mirate ad eludere il fisco, o alla collaborazione con società fiduciarie  che “schermavano” il reale titolare effettivo dei conti correnti accesi all’estero. Le società, dicono gli arrestati nelle conversazioni telefoniche, "servono" per permettere ai clienti di eseguire i bonifici per trasferire denaro all'estero, e per questo ne vanno "ordinate" continuamente di "nuove".

Un giro d’affari smisurato, considerando che solo nel primo semestre di quest’anno il volume delle somme raccolte è risultato di circa 200 milioni di euro.   

FERMI - In due occasioni i traffici di contanti verso l’estero sono stati anche interrotti. L’aprile scorso alla frontiera di Ventimiglia in un’auto con a bordo due imprenditori pratesi e un promotore finanziario sono stati trovati 175mila euro in contanti. In un secondo caso la via d’uscita dall’Italia è stata quella che taglia la Lombardia; a un casello in provincia di Brescia sono state recuperate banconote per 200mila euro.

AVVICINAMENTO - I finanzieri hanno scoperto come alcuni degli arrestati sfruttassero i loro ruoli nel mondo della finanza e delle banche per avvicinare gli imprenditori più facoltosi. Il profilo dei clienti era molto trasversale. Attivi nel mondo alberghiero, edile o magari dei distributori di bevande. Sul territorio toscano la decina di casi scoperti dalle fiamme gialle si raccoglie nel triangolo Prato - Firenze - Siena.

INTERCETTAZIONI –  I membri del quartetto finito in manette, il loro operato veniva pagato con una commissione intorno all’1 percento, si spingevano a macinare sempre più soldi: “così viviamo ricchi e felici come sempre” – si sente in un’intercettazione.  E si informavano su tutti gli scenari possibili di cambiamento. In un’altra intercettazione le due menti del gruppo, Z.M e S.M.R, si sono detti preoccupati per quanto il premier Enrico Letta aveva detto in un passaggio del suo discorso davanti al Senato chiedendo la fiducia. Riferendosi ai Paesi che alle banche hanno “consentito in questi anni l'esportazione illegale di capitali finanziari sottratti all'erario. Il tempo dei capitali esportati illegalmente all'estero sta dunque finendo, è in corso una svolta storica”. Gli arrestati, si sente nell’intercettazione, stavano già stimando le possibili perdite causate dal ‘piano articolato sui capitali all'estero’.
 

COME AVVENIVANO LE TRATTATIVE

Le attività investigative hanno anche permesso di filmare incontri all'interno delle hall di alberghi fiorentini di lusso dove sono avvenuti colloqui e passaggi di denaro.

Oltre alle misure cautelari le fiamme gialle fiorentine hanno anche eseguito numerose perquisizioni in Toscana ed in tutto il nord Italia nei confronti di molti clienti entrati in contatto con gli arrestati. Le indagini ora sono orientate a verificare la provenienza delle somme investite. Gli uomini di polizia tributaria vogliono scoprire la provenienza di cifre in denaro così ingenti.

 

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