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Cronaca

Migranti nei centri di accoglienza: rientro obbligatorio alle 20 e controlli sui pacchi

La denuncia della Cgil: “Provvedimento che alimenta esclusione, pregiudizio e insicurezza sociale”

I migranti richiedenti protezione internazionali accolti nei Cas - Centri di Accoglienza Straordinaria - della Città metropolitana di Firenze dal 1° novembre prossimo dovranno rientrare nelle strutture entro le ore 20 (finora l'orario era quello delle 23) e permanervi sino alle ore 8 del mattino.

Si tratta di una disposizione scritta della Prefettura, l'unica, che, al di fuori dell'orario suddetto, potrà concedere deroghe per motivi “straordinari”. La notizia è stata diffusa dalla Cgil, che critica il provvedimento.

“Una nuova responsabilità in capo ai lavoratori dell'accoglienza che va nella direzione opposta a quella dell'inclusione. Gli operatori sociali si trovano ad affrontare compiti per loro impropri all'interno di strutture che mutano la loro natura – attaccano Alessandro Giorgetti e Jacopo Geirola della Funzione Pubblica Cgil Firenze -. Un intervento disciplinare che rischia di produrre ulteriore esclusione e di alimentare la spirale di odio e paura che sta alla base dell'insicurezza sociale. Noi siamo convinti che le comunità locali debbano essere coinvolte nei servizi di accoglienza, per uscire dalla gestione emergenziale e costruire servizi di accoglienza ordinari”.

Ai gestori è arrivata anche un'altra circolare dalla prefettura. Per “ragioni di sicurezza” e “per verificare che gli acquisti siano compatibili con la situazione economica” del richiedente asilo, i pacchi ricevuti per posta dai migranti dovranno essere aperti in presenza dei gestori. “Anche in questo caso il ruolo degli operatori cambia, da educatori del sociale  diventano controllori. No a questa modalità di gestire l'accoglienza ai migranti, restiamo umani e – concludono i sindacalisti della Cgil -, garantiamo sicurezza e integrazione per tutti”.

Dalla prefettura arrivano quindi alcune precisazioni. “Non si parli di coprifuoco. Sono misure improntate a rafforzare la sicurezza e migliorare il sistema dei centri di accoglienza”, spiegano all'agenzia 'Dire' fonti di palazzo Medici Riccardi. “Anticipare dalle 23 alle 20 il rientro nei Cas - si sottolinea -, rientra nel solco della legge”. Saranno così possibili, riporta sempre la Dire da fonti di prefettura “controlli più puntuali e precisi nei centri. E le attività che il migrante ha già programmato dopo le 20, come la frequenza di corsi, il volontariato o l'attività sportiva, sono consentite attraverso il via libera della prefettura”.

Esulta per il provvedimento la Lega, con il consigliere regionale Jacopo Alberti: “Bene il 'coprifuoco' nei Cas e il controllo di pacchi, un passo importante per ristabilire legalità all'interno delle strutture e sui territori”. Critiche invece dalla consigliera di Mdp Serena Spinelli: “La circolare della Prefettura è una immotivata stretta sulle libertà personali, che alimenta un clima di diffidenza che non fa bene a nessuno”.

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