Meyer: divieto di fumo in tutta l'area esterna all'ospedale
Stop anche nel parco, nei vialetti, sulle terrazze e alle fontane: "Atto di rispetto e amore verso i piccoli degenti, ma anche verso chi non fuma"
"Tutto il Meyer libero dal fumo". Nel segno di una scelta d’amore (per i bambini), l’ospedale pediatrico fiorentino lancia una campagna contro il fumo della sigaretta, con due obiettivi: dare immediata applicazione al decreto legislativo del 2 febbraio scorso e sostenere concretamente la Giornata Mondiale dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), contro il fumo di tabacco.
Le norme infatti prevedono che non si possa più fumare nelle pertinenze esterne degli ospedali e degli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico pediatrici, nonché nelle pertinenze esterne dei singoli reparti pediatrici, ginecologici, di ostetricia e neonatologie. Una indicazione chiarissima: non è più possibile fumare nel parco, nei vialetti, sulle terrazze, in prossimità delle fontane, insomma in tutta l’area esterna del Meyer.
Per informare operatori, genitori e visitatori è stata approntata una vera e propria campagna informativa. L’immagine è inconfondibile. Un cuore che racchiude la scelta d’amore, lo stop al fumo di tabacco. La campagna è articolata e prevede una molteplicità di azioni in base ai destinatari da raggiungere.
Già visibile sul sito www.meyer.it la pagina speciale che racchiude tutte le informazioni essenziali e richiama, con un count down, l’appuntamento con la Giornata Mondiale contro il fumo, che si celebra il 31 maggio.
All’ingresso i totem evidenziano lo stop al fumo che vige in tutto il complesso ospedaliero. In vari punti del Meyer è stata affissa la cartellonistica ad hoc, mentre sono stati realizzati una serie di gadget, come le spillette e le palette anti-fumo che vengono utilizzati per una maggiore sensibilizzazione al tema presso le famiglie e i bambini.
"Non fumare è una scelta di rispetto e di amore prima di tutto nei confronti dei piccoli degenti e delle persone che non fumano - spiegano i responsabili della campagna -, ma è sicuramente una forma di rispetto e di tutela della salute nei confronti di se stessi".