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Cronaca

In 55mila al Franchi per la Santa Messa di Papa Francesco | FOTO

"Vi ringrazio di questa calorosa accoglienza. Specialmente grazie ai carcerati che hanno fatto questo altare dove Gesù oggi è venuto. Pregate per me". Con queste parole si è conclusa la visita di Papa Francesco a Firenze

Un Franchi pieno, colorato, quello dei 55mila fedeli che hanno assistito alla messa dando l'ultimo abbraccio a Papa Francesco. Altre 2mila persone circa hanno seguito la celebrazione dai maxischermi dello stadio di atletica Luigi Ridolfi. A fianco del Pontefice mille e 300 sacerdoti, 240 vescovi (di cui 30 cardinali), 500 tra religiose e religiosi, 400 ministri straordinari dell'eucarestia e 2.500 delegati delle diocesi italiane, che hanno preso parte al quinto Convegno Ecclesiale Nazionale in corso in questi giorni a Firenze. Qui alcuni passaggi della sua omelia: 

"Nel Vangelo di oggi Gesù pone ai suoi discepoli due domande. La prima: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell'uomo?» E' una domanda che dimostra quanto il cuore e lo sguardo di Gesù sono aperti a tutti. A Gesù interessa quello che la gente pensa non per accontentarla, ma per poter comunicare con essa. Senza sapere quello che pensa la gente, il discepolo si isola e inizia a giudicare la gente secondo i propri pensieri e le proprie convinzioni".

FRANCESCO A PRANZO CON I POVERI

"Mantenere un sano contatto con la realtà, con ciò che la gente vive, con le sue lacrime e le sue gioie, è l’unico modo per poterla aiutare, formare e comunicare. È l’unico modo per parlare ai cuori delle persone toccando la loro esperienza quotidiana: il lavoro, la famiglia, i problemi di salute, il traffico, la scuola, i servizi sanitari. E’ l’unico modo per aprire il loro cuore all’ascolto di Dio. In realtà, quando Dio ha voluto parlare con noi si è incarnato. I discepoli di Gesù non devono mai dimenticare da dove sono stati scelti, cioè tra la gente, e non devono mai cadere nella tentazione di assumere atteggiamenti distaccati, come se ciò che la gente pensa e vive non li riguardasse e non fosse per loro importante".

LA MESSA DEL PAPA AL DUOMO

"Per questo è necessario maturare una fede personale in Lui. Ed ecco allora la seconda domanda che Gesù pone ai discepoli: «Ma voi, chi dite che io sia?» (Mt 16,15). Domanda che risuona ancora oggi alla coscienza di noi suoi discepoli, ed è decisiva per la nostra identità e la nostra missione. Solo se riconosciamo Gesù nella Sua verità, saremo in grado di guardare la verità della nostra condizione umana, e potremo portare il nostro contributo alla piena umanizzazione della società. Custodire e annunciare la retta fede in Gesù Cristo è il cuore della nostra identità cristiana, perché nel riconoscere il mistero del Figlio di Dio fatto uomo noi potremo penetrare nel mistero di Dio e nel mistero dell’uomo".

Papa a Firenze: l'attesa dei fedeli e i colori del Franchi

Papa a Firenze: i fedeli nelle piazze © Giorgia Gobo

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Papa Francesco nel Duomo di Firenze

"Questa verità della fede è verità che scandalizza, perché chiede di credere in Gesù, il quale, pur essendo Dio, si è svuotato, si è abbassato alla condizione di servo, fino alla morte di croce, e per questo Dio lo ha fatto Signore dell’universo (cfr Fil 2,6-11). È la verità che ancora oggi scandalizza chi non tollera il mistero di Dio impresso sul volto di Cristo. È la verità che non possiamo sfiorare e abbracciare senza, come dice san Paolo, entrare nel mistero di Gesù Cristo, e senza fare nostri i suoi stessi sentimenti (cfr Fil 2,5). Solo a partire dal Cuore di Cristo possiamo capire, professare e vivere la Sua verità".

Papa Francesco a Firenze credits by Alessandro Busi & Sofia Brogi

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