E' ancora tanto il cibo che resta nei piatti delle mense scolastiche e che finisce nell'immondizia. Secondo i dati del ministero dell'ambiente, lo spreco alimentare medio nelle mense scolastiche riguarderebbe quasi un terzo del cibo servito, anche se con variazioni a seconda della scuola e dell'area geografica.

A Firenze nell'anno scolastico 2016-2017 è partita l'iniziativa 'Avanzi-amo'. “Il progetto stenta a superare la fase sperimentale. Altre forme di riciclo vengono fatte, per esempio il recupero degli scarti per gli animali, la raccolta dell'organico. Invece fatichiamo a trovare soggetti che si incarichino della raccolta e del trasporto del cibo per il recupero alimentare”, spiega oggi la vicesindaca Cristina Giachi, a margine di un'iniziativa sullo spreco alimentare.

Il protocollo con le associazioni legate alla Caritas, che hanno recuperato dalle mense scolastiche gli alimenti poi distribuiti nelle mense caritatevoli, non è stato rinnovato. Il Comune è ora alla ricerca di partner o associazioni che se ne vogliano occupare: “Siamo disponibili a valutare chiunque altro si metta a disposizione di questo progetto”, dice Giachi.

“La difficoltà più grande per le mense scolastiche è che il cibo è presente in molti luoghi diversi”, aggiunge la vicesindaca, sottolineando come in città ci siano 160 plessi in cui mangiano circa 23mila bambini ogni giorno (le mense fiorentine sono gestite da Camst, Elior e Cir Food e la misurazione dello scarto è stata inserita come requisito di qualità dei progetti che partecipano alla gara d'appalto per il servizio).