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Cronaca

Meningite, nuovo caso a Pistoia: colpito ragazzo di 24 anni

Al momento il giovane è ricoverato nel reparto degenze protette del presidio ospedaliero San Jacopo

Nuovo caso di meningite in Toscana. Un ragazzo di 24 anni è attualmente ricoverato all'ospedale San Jacopo di Pistoia perché affetto da meningite di tipo "C". Il giovane, ricoverato nel reparto degenze protette, non era stato vaccinato. Questa mattina a darne notizia è stata l'assessore regionale al Diritto alla Salute, Stefania Saccardi, rendendo una comunicazione all'assemblea toscana sull'emergenza meningite in Toscana. "La ragazza si trova in discrete condizioni. Dagli esami- ha affermato - è stato rilevato che è stata colpita dal meningococco C, del ceppo St11”. In un primo momento si era infatti capito che la paziente fosse una ragazza ma poi la Asl Toscana ha precisato che si tratta di un ragazzo.

PROFILASSI - Il dipartimento di prevenzione dell’area pistoiese, attraverso l’unità funzionale igiene pubblica, ha già avviato l’indagine epidemiologica e sta sottoponendo a profilassi le persone che nei quattordici giorni precedenti l’insorgenza della malattia hanno avuto contatti ravvicinati con il giovane. Il ragazzo è residente nel comune di Quarrata e la profilassi antibiotica è stata somministrata ai familiari e ai colleghi di lavoro. A seguito dell’inchiesta è emerso che il giovane ha frequentato il Bar La Pineta - situato in via Trieste a Quarrata - la sera di sabato 13 febbraio dalle ore 19 alle ore 23 circa.
 
Solo ed esclusivamente per chi ha frequentato questo locale in quella data e in quella fascia oraria ed ha avuto contatti stretti con il ragazzo ammalato è consigliata la profilassi antibiotica da assumere su indicazione medica.
L’invito non riguarda coloro che hanno frequentato il locale nella stessa data in altri orari.
Per l’assunzione della profilassi antibiotica, gli interessati possono rivolgersi al proprio medico o pediatra di famiglia, ai servizi di Guardia Medica oppure presso la sede di Igiene Pubblica in viale Matteotti, 19.

Il ragazzo, inoltre, lo scorso 6 febbraio 2016 ha preso l’aereo da Pisa Alitalia n.518 in partenza alle ore 18,15 con arrivo a Tirana alle ore 19,55 circa; e lo scorso 9 febbraio 2016 ha preso l’aereo da Tirana Alitalia n. AZ 517 in partenza alle ore 20,40 con arrivo a Pisa alle ore 22,20. Le persone che hanno viaggiato sugli stessi voli e negli stessi giorni sono invitate a rivolgesi al proprio medico curante, alla guardia medica e ai servizi di sanità pubblicata dei territori di residenza. Ad oggi sono 12 i casi di meningite che si sono verificati in Toscana nel 2016: 10 da meningococco C, 1 da meningococco B, 1 W. Nel 2015 si sono registrati 38 casi: 31 ceppo C, 5 ceppo B, 1 ceppo W, 1 non tipizzato.   

“I numeri non sono da epidemia – ha rassicurato Saccardi – ma abbiamo deciso di partire con una campagna vaccinale a protezione della popolazione. Dal Ministero abbiamo ricevuto attenzione sotto il profilo epidemiologico per la costituzione di un gruppo di lavoro tra Regione Toscana, Istituto superiore di Sanità e Ministero, per monitorare in modo costante e permanente il fenomeno e capirne cause e modalità di diffusione”. Sostegno come ha riferito Saccardi anche per il “reperimento dei vaccini”, “negli anni precedenti abbiamo consumato 30mila dosi, nel 2015 ne abbiamo comprate 400 mila”. “Abbiamo stanziato – ha aggiunto – le risorse per acquistare altre 300mila dosi di vaccino e per giungere complessivamente ad una copertura di un milione e mezzo di persone con una diffusione capillare”.

L’assessore ha ricordato che l’obbiettivo della Regione Toscana è quello di “raggiungere il milione e mezzo di vaccinati contro il meningococco”.

ROSSI - Stamani sul capitolo meningite è intervenuto anche il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, rispondendo a Skytg24: “Il fenomeno va ricondotto alle sue dimensioni, altrimenti si rischia di dichiarare una pandemia o suscitare del panico e questo sarebbe sbagliato. Nel 2015 abbiamo avuto questi casi, ma abbiamo avuto 7 morti, che ognuno singolarmente preso è un episodio gravissimo, ma su una popolazione di 3,7 milioni di abitanti è di una dimensione, dal punto di vista medico, quasi statisticamente irrilevante".

Venendo al 2016, ha aggiunto, "questa volta abbiamo già avuto 10 casi, per ora i morti sono stati 3, il ritmo sembrerebbe più incalzante rispetto all''anno scorso. È stato giusto intervenire in modo massivo, come stiamo intervenendo". Peraltro, il problema "riguarda alcune zone della Toscana, anche a questo non sanno dare una spiegazione i medici". La scelta della Regione e'' stata quella di ricorrere a "1,5 milioni di vaccini, che ci costeranno 25 milioni di euro, sembra la misura più adeguata concordata anche fra l'assessore e il ministro". 

Il governatore ha indirizzato un duplice invito ai medici di famiglia e ai pazienti: "Rivolgo un appello ai medici di famiglia, laddove ci sono loro a vaccinare il problema delle code non c’è. Faccio appello anche ai cittadini, che sono particolarmente preoccupati, il vaccino va fatto. Tante cose avvenute negativamente nella sanità italiana" sono collegate "con quella caduta del 30% di copertura che avemmo quando fu gestito in un modo non corretto la campagna per le vaccinazioni antiinfluenzali - ha ricordato il presidente della Toscana-. Questo ha aumentato la mortalità in maniera pesante. Quindi, attenzione a scherzare con le campagne vaccinali, perché i vaccini funzionano e sono sicuri". Il presidente della Giunta regionale ha poi voluto ringraziare la sanità toscana, perchè "non c'è mai stato un caso di un fenomeno di trasmissione da una persona infettata da meningococco C a un'altra frequentata da questa persona". Pertanto, "la profilassi è efficacissima".

PROFUGHI – Sempre stamani, dopo una richiesta di chiarimenti su possibili legami tra l'accoglienza di migranti e il picco di casi di meningococco, l'assessore regionale per il Diritto alla Salute ha precisato: "Nessuno dei profughi è arrivato qui con un''infezione da batterio meningococco C, anche perché l'infezione si vede subito e ha un decorso rapidissimo. La situazione non è tale da farci pensare che con l''ondata di profughi si diffonda il batterio ed è abbastanza irresponsabile divulgare queste notizie se sono prive di qualsiasi supporto scientifico". 

Saccardi, riporta la Dire, ha ribattuto: "Lo smentisco, non è arrivato nessuno con questa problematica da oltremare. Non c'è un solo profugo che abbia questo problema - ha chiarito, parlando in aula -. Fra tutte le persone che si sono ammalate, non ce n'è una che sia arrivata da oltremare. E a mio parere in questo momento è irresponsabile andare a demonizzare certe categorie di persone, è come dire che tutti quelli con gli occhi azzurri sono infettati. Se non c'è un supporto scientifico non si devono diffondere queste notizie". 

Del resto, ha assicurato l'assessore, "se ci fosse un sospetto simile, ci muoveremmo immediatamente, perché siamo preoccupati per la salute di tutti e uno degli orgogli del nostro sistema sanitario è che si curano tutti, quelli che hanno un passaporto e quelli che ne hanno un altro".

Intanto, Saccardi ha ricordato come la Regione si sia procurata, attraverso una collaborazione con Aifa, 350 mila nuovi dosi di vaccino anti-meningococco e che è in programmazione l'acquisto di altre 800 mila con l'obiettivo di concentrarsi nella copertura dei pazienti nella fascia d'età. 
 

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