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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Matrimonio gay nel dizionario? Sì, ma solo dopo il cambio della legge

La studiosa precisa: "Se anche nel nostro Paese si arrivasse ad una legislazione innovativa che tenga conto dei matrimoni fra persone dello stesso sesso, allora i nostri dizionari dovrebbero adeguarsi"

Le nozze gay tirano in ballo anche gli studiosi della lingua. Questo dopo che in Inghilterra e Galles è stato esteso il concetto di matrimonio, con il varo di una legge che prevede unioni tra persone del medesimo sesso. Ad oggi, invece, in Italia la situazione è quella riportata nel Sabatini Coletti. Sotto il lemma matrimonio si legge: “Unione tra un uomo e una donna ufficialmente sancita davanti a un ufficiale dello stato civile o a un ministro del culto”. Insomma non è contemplato l’ampliamento agli omosessuali del concetto di 'sposalizio'.

La possibilità di leggere sul dizionario della lingua italiana: 'unione tra persone dello stesso sesso', si aprirebbe nel nostro Paese solo dopo l'introduzione di una norma sui matrimoni analoga a quelle britannica. Secondo la presidente dell'Accademia della Crusca, Nicoletta Maraschio ''se anche nel nostro Paese si arrivasse ad una legislazione innovativa che tenga conto dei matrimoni fra persone dello stesso sesso - spiega la studiosa -, allora i nostri dizionari dovrebbero adeguarsi''.

 La parola 'matrimonio' in realtà, spiega la presidente, ha già subito nei secoli una evoluzione di significato. ''E' interessante vedere nelle cinque edizioni del vocabolario della Crusca - la prima edizione è del 1612 e l'ultima è del 1863 - quale è la definizione che i 'cruscanti' danno del matrimonio - spiega la professoressa -. Il matrimonio è definito 'come ufficio di madre'. Matrimonio deriva dal latino ed è costruito analogamente a patrimonio e quindi sarebbe il compito della madre mentre patrimonio è il compito del padre, che poi è venuto a significare gli averi del padre. Come si vede questi due significati si sono profondamente modificati nel corso del tempo. Però l'idea che il matrimonio sia legato alla famiglia e quindi a fare figli continua ancora nella quinta crusca dove si parla di 'unione e convivenza legittima dell'uomo con la donna a fine di procreare figlioli''.

L'etimologia 'madre', sottolinea Maraschio, è ancora ben presente ma viene addirittura esplicitato che lo scopo del matrimonio è quello di avere figli. ''Ben diversa, per esempio, e' la definizione del dizionario Gradit, secondo cui il matrimonio è 'l'unione di un uomo e di una donna che si impegnano, davanti ad un’autorità civile o ecclesiastica a una completa unione di vita nel rispetto dei reciproci diritti e doveri''. ''Il mio auspicio - conclude la professoressa Maraschio - è che nel nostro Paese venga riconosciuto il matrimonio tra persone dello stesso sesso e che si mantenga la parola dandole un nuovo significato ma mantenendo anche tutti i valori simbolici che la parola ha''.

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