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Cronaca

Marchionne attacca Firenze: "Città piccola e povera"

Durissimo scontro tra il sindaco Matteo Renzi e l'Ad Fiat. Prima parte Renzi: "Hai tradito gli operai". Da Bruxelles risponde Marchionne: "Sei la brutta copia di Obama"

‘Scherza coi fanti ma lascia stare i santi’. Tradotto per i fiorentini, scherza su tutto e di tutto ma non toccare Firenze. Un comandamento che vale per tutti, anche se sei l’Ad di Fiat, anche per Sergio Marchionne. Si perché in città non ha fatto tanto clamore l’uno due tra Renzi e Marchionne, ma che l’Ad Fiat abbia definito Firenze “piccola e povera”. Piccola e povera pronunciato sull’asse Roma-Bruxelles, due parole che hanno intaccano l’orgoglio di una città orgogliosissima, che prima di tutto mette sempre Firenze

Tutto è cominciato questa mattina. Renzi ospite a Repubblica Tv, Giannini lo incalza sulla Fiat, e il sindaco lancia la prima bordata: “Marchionne ha tradito gli operai”. C’eravamo tanto amati? Sembrerebbe proprio di sì, ma andiamo con ordine. La vicenda è nota: il referendum di Pomigliano. Allora il sindaco di Firenze si schierò apertamente con la linea Fiat: “Sì al referendum, senza se e senza ma”. ‘Senza se e senza ma’, 5 parole che nel breve trascinarono Renzi dentro quintali di polemiche interne alla sinistra. Da quelle parti ‘sdraiarsi’ sulle posizioni del mega imprenditore può far discutere. In quell’occasione di discussioni ce ne furono molte, particolarmente aspre. Talmente tante che lo spettro di Marchionne, Renzi se l’è portato con sé per mesi. Una sorta di marchio di fabbrica, da tirar fuori ogni qual volta il sindaco è stato messo in discussione, vuoi dalla sinistra radicale, vuoi dai sindacati.

RENZI – Tutto vero fino a questa mattina quando Renzi forse si è voluto scrollare di dosso lo spettro scomodo. “Marchionne ha tradito gli operai”, ha affermato sicuro Renzi durante l’intervista con Giannini. “Non ho cambiato idea io – ha continuato – è Marchionne che non solo ha cambiato idea, ma ha tradito. Qualsiasi risultato abbia ottenuto e otterrà, avrà questa macchia di aver preso in giro lavoratori e politici dicendo una cosa che non avrebbe fatto”. “Non ho mai immaginato Marchionne come modello di sviluppo per l’economia – ha detto ancora – andava ai congressi Ds dove c'erano D'Alema e Bersani, e Bertinotti ne parlava come il borghese buono. Ho solo detto in una intervista a Enrico Mentana che se fossi stato un elettore della Fiat al referendum - ha affermato, riferendosi alla consultazione di Pomigliano d’Arco per Fabbrica Italia - che aveva alcuni profili di ricatto politico che Marchionne poneva, che avrei votato per il sì, senza se e senza ma”.

MARCHIONNE – Passano i minuti e da Bruxelles, dove Marchionne era ospite ad una tavola rotonda sulla mobilità alla biblioteca Solvay, arriva la risposta di Marchionne. Durissima. Matteo Renzi “è la brutta copia di Obama ma pensa di essere Obama”, ha affermato a caldo. Basta così? Neanche per sogno. Per segnare ancora di più il solco ha aggiunto un’altra battuta tirando in ballo Firenze. “È il sindaco di una piccola, povera città”. Una frattura che arriva in piena campagna elettorale che tuttavia potrebbe rappresentare un vero e proprio assist al contagiri per la corsa del camper Renzi che, a vederla bene, di uno ‘sguardo’ a sinistra, all’interno delle fabbriche, ha bisogno come il pane.

FIRENZE E FACEBOOK – Ma il tempo dell’analisi in questo caso trova poco spazio. In città le parole hanno fatto un vero e proprio tonfo. A scatenarsi contro Marchionne sono gli stessi fiorentini sui social network. Il commento più ‘significativo’, che lega un po’ tutto, amore per la città amore per Firenze, lo scrive il consigliere comunale del Pd Pierguidi: “Tranquilli a Marchionne... ci pensa Facundo!!!”
 

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