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Cronaca

Scuola, un migliaio di lavoratori in piazza per i contratti / FOTO

L'sos dei sindacati: "Il Governo alzi i salari. Servirebbe anche un tavolo unico su personale Ata e precari"

Un migliaio di persone questa mattina, dopo una prima protesta il 12 maggio scorso, hanno protestato (la manifestazione è stata promossa da Usb e Cobas) contro la "Buona scuola". Una manifestazione che, svoltasi a Firenze, accompagna lo sciopero nazionale della scuola proclamato dai confederali e dallo Snals-Confsal. Sulla rabbia dei genitori per i disagi avvenuti questa mattina negli istituti scolastici : "Li comprendiamo - dice all'Agenzia Dire il segretario toscano della Flc-Cgil Alessandro Rapezzi - , siamo genitori anche noi, pero' quegli stessi genitori potrebbero farsi sentire anche con il Governo: con l'apertura di un tavolo gli scioperi si poterebbero evitare".   "Se c'e' la possibilita' di discutere ci siamo, se il Governa nega il dialogo abbiamo bisogno di scendere in piazza e il calendario non puo' fermarci".  Ma perche' questa concentrazione di proteste cosi' massicce a maggio? "Non e' una casualita'- replica Rapezzi- le cose sono piu' complicate di cosi': Il Governo in questa parte dell'anno sta mettendo in piedi la nuova legge di stabilita' e per ora non ci sono i soldi per il contratto. Cosi' protestiamo". Poi c'e' un problema di "piattaforme sindacali" diverse e il sovrapporsi di vertenze visto che il malcontento riguarda il personale delle mense, dei trasporti e delle ditte in appalto: "E' un momento di fermento delle categorie, se il Governo aprisse il confronto questi problemi non ci sarebbero", conclude.

Uno dei problemi più sentiti è quello salariale. Contratti bloccati "da 10 anni, fermi nella parte normativa ma soprattutto nella parte economica".  Per i confederali "anche i dipendenti pubblici hanno partecipato alla fase di crisi di questo Paese, ora quindi hanno diritto al rinnovo economico del contratto".   Per questo "chiediamo, ed e' questa la richiesta principale che facciamo, l'apertura di un tavolo comune che possa affrontare l'insieme dei problemi". Si' perche' la discussione non verte solo attorno al contratto, ma si allarga a criticita' ulteriori "a partire dall'emergenza Ata e della gestione vera del precariato". Un percorso, insomma, utile "a costruire in maniera condivisa come si sta dentro i luoghi della conoscenza. La dovremmo far nascere insieme, invece- attaccano le parti sociali - il Governo continua a fare interventi di legge unilaterali, facendoli subire ai dipendenti".

PRECARI -  Nelle scuole toscane sono bloccate le assunzioni del personale Ata, "nonostante si contino circa 700 posti vacanti". Il tutto per la gestione - denuncia ancora Rapezzi - di "presunti esuberi delle Province" del post legge Delrio. A questo, continua il segretario toscano della Flc-Cgil,  "dobbiamo aggiungere i circa 1.500 dipendenti precari del comparto Ata con i contratti in scadenza il 30 giugno". Il problema e' che "la normativa, e anche qui siamo nella piu' completa assurdita', li obbliga a prendere le ferie che non gli possono essere pagate". Il risultato? I primi di giugno i circa 1.500 bidelli "entreranno in ferie. Pochi giorni dopo, il 10 di giugno, le ditte titolari degli appalti per le pulizie smetteranno di entrare nelle scuole, in un momento in cui - spiega Rapezzi- noi avremo gli esami di terza media, la maturita', la scuola dell'infanzia e il concorso.    

Voglio sapere come si fara'?". Per questo, la Cgil Toscana si rivolge direttamente al ministro dell'Istruzione Stefania Giannini: "Vogliamo sapere se ha pensato al modo per ovviare a questo problema. Questa situazione l'avevamo denunciata gia' a settembre, il ministro si ritrova a maggio a discutere di questa cosa. Questa e' la scuola che funziona secondo il ministro Giannini".

Scuola, sciopero e manifestazione regionale a Firenze

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