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Cronaca Stadio / Viale dei Mille

Manifestazione contro la vendita di Ataf: 500 in strada | FOTO

Cinquecento persone hanno partecipato alla manifestazione contro la vendita di Ataf. Non è mancata la solidarietà per la vittima dell'attentato di Brindisi

Frizioni ieri al corteo contro la vendita dell’azienda di trasporti fiorentina. Non ressa o tafferugli, più semplicemente un piccolo inconveniente meccanico al furgoncino, bardato con cartelli contro la privatizzazione dell’azienda, che ha fatto tardare la partenza dei 500 partecipanti. La frizione appunto ha dato forfait. Mezzo fermo sotto una pioggerella fine che però non ha visto scomporsi le 66 sigle che hanno aderito alla protesta.
Un maxi cartellone all’indirizzo del sindaco non è mancato. Copiosi i manifesti “Vendesi” appesi al collo degli autisti, sopra la classica camicia celeste da tramviere. Altri hanno preferito stare in “borghese”.

Durante la "sosta ai box" del furgoncino, davanti al deposito di viale dei Mille, il coordinatore dei Cobas Nannini prende la parola e esprime solidarietà per la bomba esplosa a Brindisi. Applausi forti e sostenuti. Presente anche un rappresentante di Alba, Soggetto PoliticoNuovo, Massimo Torelli: “Renzi ha dimenticato il referendum di un anno fa. E’ l’unico vero erede di Bossi”.

Manifestazione Ataf 19 maggio



Intorno alle 16 e un quarto, riparato il guasto, parte il corteo. Non mancano le bandiere di Rifondazione ma le più abbondanti sono quelle dei Cobas, una schiera rossa spezzata di tanto in tanto da quelle lattee dei No Tav.
“Ataf non si vende non è un balocco” e ancora “La difenderemo con la lotta”. Intanto si aprono e si ammainano gli ombrelli, il tempo non è di sicuro favorevole. Spicca anche qualche politico, Tommaso Grassi consigliere di Sel partecipa composto: “Il 6 giugno si aprono le buste; noi chiediamo di bloccare tutto. Ataf a conti fatti è stata svenduta!”

Striscioni, bandiere, e i distributori di volantini e giornali indipendenti avanzano per chiudere la manifestazione alla stazione di Santa Maria Novella. Di sicuro rimangono i 1274 lavoratori che passeranno al nuovo gestore, e il bando che tra meno di un mese aprirà nuovi scenari, capitoli e forse altre manifestazioni.
 

 

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