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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Firenze è 'Libera': 150mila in marcia contro le mafie

Dalla Fortezza da Basso fino allo stadio per ricordare le vittime delle mafie. Don Ciotti: "Qui cammina la democrazia del nostro Paese. Non uccidiamo una seconda volta coloro che sono morti per la violenza criminale mafiosa"

Il corteo, una marea umana di oltre 150mila persone, si muove dalla Fortezza da Basso poco dopo le 9, aperto da centinaia di parenti delle vittime di mafia, camorra, ‘ndrangheta, raccolti dietro a due grandi striscioni con la semplice scritta: “XVIII giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie”, firmato ‘Libera’ e ‘Avviso Pubblico’, le due principali associazioni promotrici della marcia odierna. L’impegno di Libera, che raccoglie oltre 1.500 associazioni, gruppi, scuole e realtà di base attive contro le mafie, e del suo presidente e fondatore don Luigi Ciotti a fianco delle vittime della criminalità organizzata è enorme e capillare sul territorio nazionale.

Il corteo di Libera a Firenze



“A Libera devo tutto, ci sta vicino e rappresenta un grande supporto psicologico – commenta Pasqualina, figlia del ferroviere Nicola Ruffo e arrivata dalla Puglia per ricordare suo padre -. Avevo 11 anni quando fu ucciso, era il 6 febbraio del 1974”. Ne porta al collo la foto. Così fanno in molti nel corteo, mostrando le immagini dei propri cari uccisi. “Mio fratello era cuoco in una fabbrica in Campania. Si opponeva all’utilizzo di partite avariate di carne, e così fu ucciso”, dice Mario, fratello di
Antonio Esposito Ferraioli, ucciso nel ’78, e accompagnato a Firenze da tutta la famiglia. Sono tantissime le storie simili. Da un megafono escono i nomi di 900 vittime delle mafie, nomi che poi saranno ripetuti dal palco di fronte allo stadio, dove terminerà la manifestazione. Nomi famosi e meno famosi, giudici, giornalisti, imprenditori, lavoratori.

La manifestazione di Libera contro la mafia

LE PAROLE DI DON CIOTTI  (VIDEO)
“Qui cammina la democrazia del nostro Paese. Non uccidiamo una seconda volta coloro che sono morti per la violenza criminale mafiosa”, commenta don Ciotti, invocando una maggiore attenzione per i familiari delle vittime e per i testimoni di giustizia. “Non basta commuoversi, bisogna muoversi di più tutti. La mafia è una peste, e chiede a ciascuno di noi di mettersi in gioco, alla politica, ma anche a noi
come cittadini”. Tante gli slogan scritti sugli striscioni e ripetuti dai manifestanti, tra cui moltissimi giovani: “Mafia non mi fai paura”, “La camorra non vale niente”, “La libertà non ha ‘pizzo’”.

Personalità alla manifestazione di Libera

LA CANZONE CONTRO LA CAMORRA (VIDEO)

Antonio Raffaele Talarico era una guardia giurata in un cantiere edile di Lamezia Terme. Calabria. “Ucciso perché la vigilanza doveva essere in mano alla criminalità – lo ricorda il fratello Ruggero -. La manifestazione di oggi ha un valore immenso, anche contro il pregiudizio di chi in qualche modo giustifica i crimini mafiosi”. I più giovani portano bandiere e cartelli colorati. Non poteva mancare il ricordo della strage di via dei Georgofili, di cui a maggio ricorrerà il ventesimo anniversario. Il
corteo si conclude di fronte allo stadio. Personaggi più o meno noti si alternano nella lettura dei nomi delle vittime. Poi comincia il concerto di Fiorella Mannoia.

Manifestazione Libera 2013 Firenze


“Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola”. Anche in queste parole, di Paolo Borsellino, che restano su un cartello appeso ad un semaforo di viale dei Mille dopo il passaggio della manifestazione, sta il significato della giornata di oggi. Tutti in strada, a volto scoperto, senza paura. A dire e a dirsi che c’è un’Italia che alle mafie non si piega, che si ribella, che ricorda le vittime e che si impegna affinché ogni giorno quel ricordo non sia mera retorica istituzionale, ma azione concreta di lotta per la legalità e la libertà. Perché la logica mafiosa è anche di questo che priva le persone: della libertà.

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