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Cronaca Centro Storico

Curdi, in 4.000 alla manifestazione contro l'attacco della Turchia / FOTO

Regione e Anci: "serve una mobilitazione nazionale". Il gruppo Rise Up for Rojava Firenze: "blocchiamo questa guerra terrorista"

Oltre 4.000 persone provenienti da tutta la Toscana si sono presentate oggi pomeriggio in piazza Santa Maria Novella, nel centro storico di Firenze, per partecipare alla manifestazione regionale di protesta contro l'aggressione militare della Turchia in Siria del Nord e solidarizzare con i curdi del Rojava. Il lungo corteo, tanto rumoroso e colorato quanto pacifico, è sfilato da piazza Santa Maria Novella fino a Palazzo Vecchio, passando da piazza San Lorenzo e piazza San Giovanni, tra gli sguardi stupiti dei turisti, non pochi dei quali hanno manifestato solidarietà con l'iniziativa.

Al corteo erano presenti numerose sigle: dalla Cigl agli anarchici, dal Partito Comunista dei Lavoratori agli Scout, da Emergency ai centri sociali. Un corteo composto da persone di ogni età che ha scandito slogan per tutto il percorso: "Orso nel cuore e nella nostra testa, ogni goccia diventerà tempesta", "Orso è vivo e lotta insieme a noi, le nsotre idee non moriranno mai", "Erdogan assassino", "dalle campagne turche alle nostre città, viva la giustizia e la libertà", "basta armi alla Turchia" i più gettonati. Decine anche i cartelli e gli striscioni: "Stop alla vendita di armi alla Turchia", "A fianco dei popoli oppressi", "Crimini di guerra contro l'umanità, Hevrin Khalaf vittima di tempi oscuri", "Fermiamo la guerra di Erdogan", "Ogni stato che compatte il popolo sarà sconfitto", "basta armi basta guerre". In testa al furgone che apriva il corteo, "Fermiamo la guerra, giù le mani dal Rojava, con la resistenza kurda".    

Alla manifestazione era presente anche il padre di Lorenzo Orsetti, il partigiano anarchico fiorentino caduto in Siria mentre combatteva con i compagni curdi dell'Ypg contro l'Isis. L'uomo ha parlato col megafono in piazza San Lorenzo, ricordando come "Orso" aveva detto: "quando gli americani se ne andranno, i turchi attaccheranno". Sempre in San Lorenzo è stato srotolato un lungo striscione del Cpa Firenze Sud con scritto: "ogni tempesta comincia con una singola goccia... cercate di essere voi quella goccia". Una frase di Lorenzo Orsetti, accolta dagli applausi dei presenti e dall'accensione di alcuni fumogeni. Presente alla manifestazione anche il presidente del consiglio regionale della Toscana Eugenio Giani. 

"Vogliamo portare all'attenzione internazionale la crisi umanitaria e gli effetti devastanti della guerra della Turchia in Siria. Armi chimiche, centinaia di civili uccisi, centinaia di migliaia di profughi di guerra. Sotto le bombe della Turchia è l'esperienza della Confederazione Democratica della Siria del Nord e dell'Est, un nuovo modello di società che mette al centro l'autonomia delle donne, l'ecologia e la convivenza tra diversi popoli e religioni: l'unica possibilità reale di pace per il Medioriente - sostengono gli attivisti di Rise Up 4 Rojava Firenze - Che le operazioni militari turche stiano aiutando la ripresa di ISIS e del terrorismo islamico è fatto ormai noto. Se non vogliamo che la guerra torni anche nelle strade d'Europa come già successo al Bataclan e in molte capitali europee, c'è bisogno che l'Italia e la comunità internazionale prendano iniziative seriamente capaci di bloccare immediatamente questa guerra terrorista". Ecco perchè secondo gli stessi attivisti di Rise Up 4 Rojava, "c'è bisogno di fermare subito l’export di armi alla Turchia anche retroattivamente, ritirare il contingente italiano che in questo momento opera in Turchia sotto mandato della NATO, interrompere ogni rapporto tra i servizi segreti italiani e turchi, terminare il programma di aiuti finanziari della UE alla Turchia e cancellarne lo status di candidato membro, sospendere il programma di aerei da guerra F-35 Joint Strike Fighter e imporre sanzioni diplomatiche ed economiche alla Turchia".

E proprio mentre il corteo iniziava a muoversi da piazza Santa Maria Novella, è stata diramata una nota di Regione Toscana e Anci Toscana che sulla questione curda "chiedono una mobilitazione nazionale".  La lettera porta le firme del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi e di Matteo Biffoni presidente di Anci (l'Associazione che raggruppa i Comuni italiani) Toscana. E' indirizzata ai colleghi del livello nazionale, cioè al presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini e a quello di Anci Nazionale, il sindaco di Bari Antonio Decaro.

La richiesta di Rossi e Biffoni è che le Regioni e l'Anci organizzino una giornata nazionale di mobilitazione in favore del Kurdistan siriano. 
"Siamo molto preoccupati – scrivono i due amministratori toscani – per le notizie che continuano a giungere dal nord della Siria. L'offensiva delle forze armate turche decisa unilateralmente dal presidente Erdogan contro le popolazioni del Kurdistan siriano sta provocando gravi ripercussioni sul piano umanitario sociale e politico ed infligge ai civili sofferenze peggiori di quelle già causate da un conflitto che dura da anni e vanifica i risultati raggiunti in particolare grazie la sacrificio dell'esercito popolare curdo nella lotta contro il terrorismo islamista. Mette anche in pericolo un'esperienza di convivenza laica e democratica, come quella del Rojava, fondata su un'idea di giuastizia sociale e di tutela dei diritti delle donne e dell'ambiente".

Nella lettera si ricorda poi che il presidente Rossi ha incontrato pochi giorni fa proprio il padre di Lorenzo Orsetti, il combattente italiano nell'esercito curdo, ucciso dall'Isis. In quell'occasione la Regione ha annunciato che invierà aiuti umanitari e sanitari nel Rojava, invitando nel contempo le istituzioni locali a mobilitarsi per esprimere il proprio dissenso nei confronti dell'operazione militare condotta dalla Turchia. "In questi giorni – prosegue la lettera firmata da Rossi e Biffoni – tanti cittadini hanno partecipato a manifestazioni di solidarietà con il popolo curdo chiedendo alla comunità internazionale, all'Unione europea e ai suoi Stati membri di adoperarsi per la cessazione dell'offensiva. A questa partecipazione si sono uniti molti consigli comunali e regionali. Ciò dimostra come la questione curda e i valori di solidarietà ed uguaglianza che essa esprime hanno scosso la coscienza civile e e la sensibilità di tante persone nel nostro Paese".

Il padre di Orsetti parla al corteo

Protesta contro l'attacco della Turchia nel Nord della Siria

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