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Cronaca

Sanità, emergenza infermieri in Toscana: "Ne mancano 3mila"

Il sindacato Nursind e la Fnopi denunciano una situazione insostenibile: "Fermiamo gli straordinari"

In Toscana mancano 3mila infermieri. A dirlo, basandosi sul rapporto ottimale sancito a livello internazionale tra il numero di infermieri e quello di pazienti e medici, è la Federazione nazionale ordini professioni infermieristiche (Fnopi), che ha chiesto un incontro urgente con il ministro della salute Giulia Grillo e con le Regioni.

In Toscana i medici del Servizio sanitario nazionale sono 8.057, gli infermieri sono 21mila216. Per la Fnopi ne mancano almeno 2mila955, quasi 3mila dunque. A livello nazionale ne mancherebbero invece oltre 53mila.

Andando più nello specifico, nell'area dell'Asl Toscana centro, al cui interno rientra anche Firenze "sono 367 gli infermieri che andranno in pensione nel triennio 2018-2020 e 127 le cessazioni di servizio previste tra gli operatori socio-sanitari. Il tutto a fronte di un piano di assunzioni carente e mentre si continuano ad appaltare pezzi importanti di servizio pubblico. Questa situazione non è più tollerabile".A puntare il dito è il coordinamento Toscana centro del Nursind, sindacato autonomo degli infermieri.

Nel prossimo triennio, sono previste "448 assunzioni di infermieri e 119 operatori socio sanitari, ovvero solo 81 infermieri in più rispetto all'organico attuale, già carente e sotto forte stress", dichiara Gianni Piccini, responsabile del coordinamento.

Per questo, spiega Giampaolo Giannoni, coordinatore regionale Nursind, "abbiamo richiesto un incontro all'azienda". Ma avverte: "In mancanza del raggiungimento di obiettivi comuni procederemo con lo stato di agitazione e il blocco degli straordinari".

Per Piccini "l'azienda va avanti soltanto grazie alla professionalità, alla dedizione e allo spirito di sacrificio dei dipendenti". Anche perché “si sono aperti nuovi servizi, è stata potenziata la traumatologia, i blocchi operatori hanno avuto aumenti clamorosi nel numero delle prestazioni e ci troviamo in carenza di infermieri anche per le ambulanze infermieristiche e per le automediche”. 

Piccini così mette in luce quelle che sono le cifre delle criticità denunciate dal sindacato: "Il rapporto tra infermieri e pazienti varia da 1 a 11 fino a 1 a 14 per degenze mediche e chirurgiche, contro un rapporto ottimale di un infermiere ogni 6 pazienti”.

Nell'empolese, quindi, “il rapporto tra infermieri e pazienti sfiora l'1 a 12, stessa cosa per l'area di Prato. Mentre a Firenze varia tra 1 e 8 e 1 e 10”. I dipendenti, continuano dal Nursind, “sono sempre più anziani per la mancanza del turn over e alcuni non possono essere considerati operativi al 100% per problemi di salute. Eppure si va avanti con turni massacranti, facendo leva sulla disponibilità delle persone e sulla loro dedizione al lavoro. E anziché pianificare assunzioni in grado di sopperire sul medio-lungo periodo al fabbisogno, si continua ad appaltare al privato: è il caso di assistenza carceraria, centri prelievi e assistenza sanitaria per i cantieri dell'alta velocità. Non siamo più disposti a tollerare tutto ciò".

Il sindacato chiede all'Asl Toscana centro "di rivedere il piano, mettendo in atto quanto richiesto per il calcolo del fabbisogno di personale, limitando il precariato e iniziando una vera analisi organizzativa che preveda da subito la sospensione delle pronte disponibilità non previste dal contratto, oggi unico strumento di gestione delle assenze", conclude Piccini.

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