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Cronaca

Moglie sottrae i quattro figli al marito americano e scappa in Russia

Una donna ha sottratto i figli al marito fuggendo in Russia. Lo psicologo incaricato dal tribunale la definì una persona psicologicamente sofferente

Un triangolo tra Firenze, Russia e Stati Uniti con al centro quattro bambini, tra i 5 ed 14 anni, che potrebbe sfociare in un caso internazionale. Il padre americano da anni lavora in città per una multinazionale e la madre è un’avvocatessa con doppio passaporto: russo e statunitense. Il divorzio tra i due genitori il 28 agosto è sfociato in una fuga della donna con i quattro figli.

DIVORZIO – La “separazione” tra i due coniugi già correva per le vie legali, come riporta la Pravda del 29 settembre, quando a maggio l’avvocato dell’uomo aveva ipotizzato un rischio di fuga per la moglie con i figli, esplicitandolo  in una lettera al giudice. I bambini erano legalmente affidati al padre perché lo psicologo incaricato definì la madre una persona psicologicamente sofferente.

Dopo la fuga, il padre ha scoperto 49 confezioni di sedativi, Tavor. "Recentemente il figlio più grande, che ha da poco compiuto 14 anni, era stato portato al Meyer. Non era la prima volta ed era in stato confusionale". 

"Non sappiamo esattamente dove sia - dice il legale dell’uomo Elena Zazzeri -, ha un appartamento a San Pietroburgo ma risulta affittato ad altre persone. Lei è stata intervistata a Mosca ma nessuno ha notizie precise su dove possano trovarsi i bambini".

SCOMPARSA - Secondo quanto ricostruito ad aiutare nella fuga la donna, ebrea ultraortodossa, sarebbe stato un gruppo di amici di Venezia. Era riuscita a far iscrivere i figli nel suo passaporto russo, "nonostante ci fosse una diffida del padre all'Ambasciata russa". Da Venezia via Zagabria sarebbe arrivata a Mosca dove si perdono le tracce dei figli. "Ora possiamo fare ben poco - dice Zazzeri - se non aspettare e confidare nell'intervento dell'Interpool ". La Russia ha firmato la Convenzione sulla sottrazione dei minori che doveva entrare in vigore lo scorso 1 ottobre ma mancherebbero ancora alcune formalità da parte italiana per renderla applicabile e reciproca. "Il che significa che a oggi abbiamo le mani legate" conclude l'avvocato che non nasconde la sua "amarezza" per le tante segnalazioni che erano arrivate ai giudici sui rischi che correvano i bambini "ma che non hanno avuto seguito".

 

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