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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Magherini, padre e amici in Palazzo Vecchio, Nardella e Giachi esprimono vicinanza

Il Comune di Firenze ha manifestato solidarietà alla famiglia rispondendo all'interrogazione del consigliere Tommaso Grassi sulla morte del ragazzo di San Frediano

Guido Magherini, padre di Riccardo, il ragazzo morto a San Frediano durante un fermo dei carabinieri, si è presentato in Consiglio comunale, per assistere all'interrogazione sulla morte di suo figlio, presentata dal consigliere Tommaso Grassi.

"Dopo tanto tempo entriamo in Palazzo Vecchio. Per il momento c'è stato solo silenzio - dichiara il padre di Riky all'Agenzia DIRE - e non mi sembra giusto. Pertanto aspettiamo che il governo di Firenze scenda in campo per capire la gravità di quello che è successo a Riccardo, fiorentino doc, amato da tutti. A Nardella chiedo di prendere posizione, che dica qualcosa su Riccardo, come ha fatto giustamente con la ragazza morta ad Ugnano, a cui pare voglia intestare una strada o un giardino. Noi non vogliamo che dica che Riccardo ha ragione, ma che verifichi la situazione e poi dica le cose che deve dire. Non che stia zitto".

Riccardo "è morto nelle mani dello Stato, di quattro incompetenti che non ci hanno capito niente. Noi non ce l'abbiamo con i carabinieri, come ho detto altre volte: il nonno di Riccardo era un grande carabiniere, ma questi quattro non devono più mettersi la divisa indosso perché sono il disonore dell'Italia. Non ce l'abbiamo con l'Arma, ma con quei quattro soggetti lì che non devono più prendere lo stipendio, stare a contatto con la gente, perché hanno dimostrato di non capire niente e di essere degli assassini. Cinquanta testimoni hanno detto di aver visto botte e calci, hanno visto di tutto. E questi vogliono far credere che Riccardo è morto di droga? No, non ci stiamo, anche se loro sono grandi e forti. Ci battiamo perché vogliamo la verità".

Il vice sindaco Cristina Giachi ha espresso "Assoluta vicinanza, pieno sostegno e solidarietaà alla famiglia che sta aspettando l'accertamento della verità, che ha diritto ad avere. Lo ribadiamo oggi con forza: se c'è qualcuno in possesso di informazioni e notizie si rivolga all'autorità giudiziaria. Ogni cittadino ha il dovere di contribuire all'accertamento della verità giudiziaria. Il Comune di Firenze potrebbe costituirsi parte civile? "Anche se al momento è prematura ogni valutazione - ha detto Giachi - qualora si procedesse a processo, e vi fossero degli elementi legittimi, che consentano all'amministrazione comunale di costituirsi parte civile lo valuteremo sicuramente".

"La famiglia Magherini come tutti i cittadini ha diritto ad avere giustizia e a conoscere la verità. E' un diritto sacrosanto, così come se vi sono delle responsabilità individuali è bene che queste emergano" così ha dichiarato ai giornalisti il sindaco di Firenze, Dario Nardella, a margine di un evento in Palazzo Vecchio. 
"Noi - ha detto ancora il sindaco - abbiamo fiducia nel lavoro della magistratura. Allo stesso modo voglio ricordare che sarebbe un fatto sbagliato quello di strumentalizzare politicamente quest'avvenimento, confondendo il ruolo dell'Arma con le responsabilità eventuali di singole persone. La gratitudine che abbiamo per l'Arma resta intatta così come il desiderio di consentire che la famiglia Magherini veda riconosciuto il diritto a sapere la verità. Queste due cose sono per noi irrinunciabili".Amici Magherini-2

L'adesivo "We Love Ricky", per ricordare la morte di Riccardi Magherini avvenuta nella notte tra il 3 e il 4 di marzo sarà attaccato ai taxi di Firenze. Proprio dall'uscita da un taxi lungo l'Arno all'altezza di piazza Ognissanti ha inizio la tragica notte di Riccardo che scappando arriverà in San  Frediano. L'adesivo è stato mostrato ai giornalisti dagli ideatori dell'iniziativa che hanno accompagnato il padre di Riccardo

Tommaso Grassi, capogruppo di "Firenze riparte a Sinistra con Sinistra Ecologia e Libertà" ha espresso la sua "Soddisfazione per le risposte ottenute dall'Amministrazione comunale all'interrogazione presentata sulla morte di Riccardo. Voglio sottolineare che la nostra non è stata un'azione di strumentalizzazione ma un atto dovuto nei confronti della famiglia, degli amici e dell'intera città. Spero solo che dopo la seduta del Consiglio comunale di oggi non cali il silenzio e che finalmente si riesca a far luce su quanto avvenuto".

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