Chiesto il rinvio a giudizio per quattro carabinieri e tre sanitari che intervennero nella notte tra il 2 e 3 marzo in Borgo San Frediano, luogo dove Riccardo Magherini morì durante un arresto eseguito proprio dagli uomini del 112. Per la morte del quarantenne militari e soccorritori sono accusati di omicidio colposo. L'autopsia ha stabilito che concausa del decesso fu l'asfissia, secondo l'accusa provocata dall'immobilizzamento da parte delle forze dell'ordine.

Quella notte i carabinieri intervennero a seguito di numerose chiamate di residenti che avevano segnalato un uomo in forte stato di agitazione: Magherini entrò in due pizzerie uscendone con in mano il cellulare di una ragazza.

Alcune fasi dell’arresto in San Frediano furono riprese con dei telefonini da cittadini. Uno degli uomini dell’Arma è accusato anche di percosse. Avrebbe colpito con dei calci il quarantenne, come si vede in uno dei video girati in quella notte. 

Sul caso è stato chiesto di fare chiarezza anche dalla politica. Il presidente della Regione, Enrico Rossi, il mese scorso ha inviato una lettera al padre dell'ex promessa viola in cui si legge: "Sia fatta al più presto chiarezza e, se emergessero delle responsabilità da parte di chicchessia, queste vengano perseguite giacché ogni cittadino deve essere uguale di fronte alla legge".