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Cronaca

Maggio musicale Rossi: “Liquidazione unica alternativa alla chiusura”

Riunione al Mibac tra il governatore Rossi, il sindaco Renzi, il ministro Massimo Bray e il commissario Bianchi. Presentato anche un piano di rilancio alla presenza dei segretari territoriali dell'area fiorentina di Cgil, Cisl e Uil

Stamani vertice romano alla sede del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (Mibac) tra il governatore Enrico Rossi, il sindaco Matteo Renzi, il commissario straordinario del Maggio Francesco Bianchi e il ministro Massimo Bray, per parlare delle sorti del Maggio musicale fiorentino. All’uscita dall’incontro il governatore della Toscana ha usato parole forti: “Si va verso la liquidazione che è l’unica alternativa alla chiusura definitiva del Maggio Fiorentino e che permette di pensare ad un rilancio nell'arco di più anni”. ''Chiediamo il sostegno del governo – ha detto Rossi - anche attraverso la Cassa depositi e prestiti. Le cifre le fornirà il commissario ma sono sostenibili''. Bianchi invece e' uscito dalla riunione evitando le domande dei giornalisti.

SINDACATI - Risparmi annui nel costo del lavoro dei dipendenti per circa 2.750.000 euro, corredato da una clausola di salvaguardia 'antilicenziamenti': questo, in sintesi, il nuovo piano di rilancio del Maggio musicale che ieri Cgil, Cisl e Uil hanno consegnato al commissario Bianchi.

Secondo il programma, i risparmi arriverebbero dalla sospensione, per un triennio, di alcune voci economiche degli stipendi legati ai contratti a tempo indeterminato (premio di risultato 475mila euro, indennità di esecuzione 409mila euro, maggiorazione turno serale 140mila euro, 3 punti di premio produzione 300mila euro) per un totale di 1 milione e 324mila euro; dall'internalizzazione di addetti alla vigilanza e del servizio di portierato (150mila euro), del servizio di pulizie (250mila euro) e dall'utilizzo di componenti del corpo di ballo come figuranti e comparse in alcune opere (60mila euro), per un totale di 460mila euro; dall'utilizzo di contratti di solidarieta' per i dipendenti amministrativi (260mila euro), per gli addetti al laboratorio scenografico (130mila euro) e per il personale del palcoscenico (250mila euro), per un totale di 640mila euro; infine, dalla riduzione del ricorso ai contratti a termine, che, secondo le stime dei sindacati, apporterebbe un ulteriore risparmio di 300mila euro.

A fianco di queste misure, per incrementare ancora i risparmi, Cgil, Cisl e Uil sostengono la necessita' di proseguire la campagna, gia' in corso, di incentivi all'esodo volontario. Le misure contenute nel piano sono pensate per iniziare a funzionare nel 2014 e durare 3-4 anni; quanto alla sospensione del pagamento di alcune delle voci economiche degli stipendi, allo scadere dei tre anni della sospensione, e' stato spiegato, la Fondazione dovra' ''essersi dotata degli strumenti di flessibilita' per fare attivita' serale tutti i giorni senza costi aggiuntivi per il personale''.

Alla presentazione del piano, oggi, hanno preso parte i tre segretari territoriali dell'area fiorentina di Cgil, Cisl e Uil, Mauro Fuso, Roberto Pistonina e Vito Marchiani, oltre, tra gli altri, a Paolo Aglietti (Cgil), Angelo Betti (Cisl), Leone Barilli (Uil). ''Questo piano - ha commentato Fuso - e' la risposta piu' idonea a chi, come il commissario Bianchi, ha denigrato costantemente i sindacati durante tutto il tempo della trattativa. Il suo atteggiamento e' stato insopportabile, non solo perche', ancora una volta, in questa vicenda, si chiedono sacrifici enormi ai lavoratori, ma anche perche' le organizzazioni dei lavoratori hanno risposto, alle parole denigratorie di Bianchi, mettendo in campo proposte concrete come quella attuale''.

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