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Cronaca

Mafie: “Sottovalutata la penetrazione delle organizzazioni criminali”

All’unanimità la commissione Affari istituzionali licenzia la relazione che sarà discussa in Consiglio e presentata ai cittadini. “Penetrazione delle organizzazioni criminali in Toscana sottovalutata”

Appalti pubblici, traffico dei rifiuti, usura, contraffazione, tratta di esseri umani, spaccio di droga, gioco d’azzardo, riciclaggio. Sono questi i temi al centro dell’indagine conoscitiva sui fenomeni di criminalità organizzata in Toscana, che la commissione Affari istituzionali, presieduta da Marco Manneschi (Idv-Alde), ha concluso oggi, approvando all’unanimità la relazione finale, che sarà discussa nei prossimi giorni in Consiglio regionale e presentata alla stampa.

La commissione ha dedicato al tema undici riunioni, di cui sei audizioni,  raccogliendo dati da fonti ed esperienze diverse, a partire dal Procuratore capo di Firenze Giuseppe Quattrocchi, al rappresentante italiano di EuroJust Pietro Suchan, alla presidente della Commissione europea antimafia Sonia Alfano. Indicazioni preziose sono giunte anche dalle associazioni impegnate sul fronte della prevenzione e della cultura della legalità, quali Libera Toscana, Fondazione Caponnetto, l’Associazione tra i familiari e le vittime di via Georgofili.

“È emerso un quadro molto complesso – ha rilevato il presidente della commissione Manneschi – La penetrazione delle organizzazioni della criminalità organizzata, non solo italiane ma anche straniere, nel tessuto sociale della nostra regione è sottovalutata”.

A maggioranza, la commissione ha licenziato anche la proposta di legge che istituisce la Consulta per i diritti umani. Si sono astenuti i consiglieri Alberto Magnolfi (Nuovo Centrodestra) e Gabriele Chiurli (gruppo Misto). La Consulta sarà composta da cinque componenti, la cui partecipazione è a titolo completamente gratuito. Il Consiglio regionale assicurerà il solo supporto tecnico e logistico necessario allo svolgimento delle riunioni e dei compiti della Consulta.

I Comuni di Scandicci, Impruneta e Calenzano, insieme alla Provincia di Firenze ed al Comitato nazionale diritti umani Articolo 28, avevano presentato all’assemblea toscana una proposta di legge d’iniziativa popolare per la tutela dei diritti fondamentale e l’istituzione di un organo consultivo. Il Consiglio regionale aveva rilevato delle criticità nel testo presentato e si era impegnato con una risoluzione a rielaborare la proposta, messa poi a punto dal presidente della commissione Marco Manneschi e dai consiglieri Vanessa Boretti, Lucia De Robertis e Marco Spinelli (Pd).

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