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Cronaca

Mafia in Toscana, affari d'oro per le organizzazioni criminali

La nostra regione non è immune alle infiltrazioni di stampo mafioso. In forte aumento molti reati legati alle attività criminali di stampo mafioso: corruzione +33% e concussione +267%

La mafia in Toscana non conosce crisi, tutt'altro. "Nella regione si sono sviluppati tipici meccanismi di infiltrazione mafiosa nei circuiti dell'economia legale". Gli allarmi di una presenza stabile delle mafie anche nella nostra Regione, a torto ritenuta da molti immune al contagio delle organizzazioni criminali, si susseguono ormai a cadenza sempre più frequente. L'ultimo lo ha lanciato il Procuratore capo di Firenze Giuseppe Creazzo, all'apertura dell'anno giudiziario, che ha individuato i settori più permeabili alle infiltrazioni mafiose: pubblici esercizi, mercato immobiliare, edilizia, rifiuti.

"Con riferimento alla 'ndrangheta, possiamo dire che sul mercato toscano sono presenti vere e proprie imprese mafiose". Presenti anche organizzazioni criminali composte da non italiani, tra le più radicate quella cinese. Particolarmente preoccupante quella che viene definita "attività di impresa in forma indiretta", cioè attraverso la partecipazione in imprese sane. La Toscana, regione "ricca", al pari di tante altre regioni del centro nord è dunque sempre più nel mirino di mafia, camorra e 'ndrangheta, che si muovono guidate da un unico obiettivo: soldi. "Le mafie si infiltrano soprattutto creando Società a responsabilità limitata, le Srl - spiega Creazzo -, perché assicurano bassi costi ed elasticità operativa".

All'inaugurazione dell'anno giudiziario ha partecipato anche il presidente della Corte d'Appello di Firenze Massimo Drago, che segnala un preoccupante aumento di moltissimi reati. La corruzione, che funesta l'intero Paese tanto da piazzarci ai vertici dei corrotti in numerose statistiche internazionali, segna nella nostra Regione un +33% rispetto al dato precedente. Impennata per i reati di concussione, +267%. Aumentano anche i reati di omicidio colposo per infortunio sul lavoro e quelli legati alla violazione delle norme del codice della strada (+46%), i reati di stalking (+51%) e in materia tributaria (+28%). Drago rende noto anche un ulteriore aumento, seppur lieve, della durata media dei processi di appello: nel penale si passa da 540 a 548 giorni mentre nel civile da 919 a 921.

Il presidente del Tribunale di Firenze Enrico Ognibene, infine, sprona la politica a fare di più. "La giustizia è un bene primario per la vita di tutti i cittadini ma anche per il rilancio dell'economia, quindi il problema dell'organizzazione degli uffici giudiziari riguarda tutti - commenta Ognibene -. Ma le riforme attuate e quelle programmate non appaiono sufficienti".

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