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Cronaca Quaracchi / Via della Saggina

Casa famiglia e centro disabili nell’immobile confiscato alla mafia

La giunta ha approvato il progetto esecutivo per la riqualificazione 

Nuova vita per l’immobile confiscato alla mafia in via della Saggina-via di Cammori, a Quaracchi nel Quartiere 5: ospiterà una casa famiglia per il ‘Dopo di noi’ e un centro diurno per disabili aperto al territorio. Al Comune di Firenze sono state assegnate alcune porzioni dell’edificio di tre piani: quello terreno, il seminterrato, il secondo e il lastrico solare; nell’ultima seduta la giunta ha approvato il progetto esecutivo di riqualificazione. Al piano terra nascerà il centro diurno, mentre il secondo piano verrà adibito a casa famiglia nell’ambito del progetto ‘Dopo di noi’.
Previsto un investimento di 340mila euro per lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria e ristrutturazione dei piani destinati a finalità sociali, incluso l’abbattimento delle barriere architettoniche.

“La conversione a fini sociali di un immobile confiscato alla mafia è un’operazione di alto valore - afferma  l’assessora al Welfare Sara Funaro - Questo edificio, che un tempo era associato alla criminalità organizzata, ospiterà progetti del ‘Dopo di noi’ con i quali diamo un sostegno al futuro delle persone con disabilità, che con l'avanzare dell'età dei genitori, che solitamente sono coloro che se ne prendono cura, possono trovarsi in difficoltà”.

Il progetto della casa famiglia riguarderà persone con disabilità residenti nel Quartiere 5; questo permetterà loro di mantenere la consueta rete di abitudini e relazioni, di facilitare l’autonomia negli spostamenti e di svolgere le abituali attività lavorative e ricreative. Gli ospiti condivideranno l’abitazione assistiti da operatori, volontari e personale specializzato. 

“Il centro diurno per persone con disabilità - spiega Funaro - nasce con l’obiettivo di rispondere al forte bisogno di aggregazione sociale e di fruizione del tempo libero, esigenza questa che ha una fondamentale importanza per favorire l’inclusione, combattere la solitudine e aprirsi alla comunità di appartenenza. Il centro è finalizzato all’acquisizione e all’affinamento delle capacità manuali ed espressive e al conseguimento di una sempre maggiore autonomia personale”. Si tratta di un centro con la caratteristica di laboratorio d’arte, una sorta di cantiere culturale aperto ai portatori di disabilità e ai visitatori, dove adulti e giovani con disabilità mentali saranno accolti, con cadenza settimanale.

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