L'italiano ucciso dall'Isis nelle scorse ora è il fiorentino di 33 anni Lorenzo Orsetti. A lui riconducono i documenti pubblicati dall'Isis. Orsetti, nome di battaglia Tekoser, l'anno scorso, mentre era impegnato a difendere la città di Afrin dall'assedio di jihadisti e turchi era stato intervistato dal Corriere Fiorentino.

Al quotidiano aveva ricordato di essere nato e cresciuto a Firenze e di aver "lavorato per 13 anni nell'alta ristorazione: ho fatto il cameriere, il sommelier, il  cuoco. Mi sono avvicinato alla causa curda perché mi convincevano gli ideali che la ispirano, vogliono costruire una società più giusta, più equa”.

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“L'emancipazione della donna, la cooperazione sociale, l'ecologia sociale e, naturalmente, la democrazia. Per questi ideali sarei stato pronto a combattere anche altrove, in altri contesti. Poi è scoppiato il caos a Afrin e ho deciso di venire qui per aiutare la popolazione civile a difendersi”, si legge ancora nell'intervista pubblicata un anno fa dal Corriere Fiorentino.

A chi gli chiedeva che cosa avrebbe fatto una volta tornato in Italia rispondeva: "Non mi preoccuperei troppo delle conseguenze. Io non ho nessuna remora morale, sto facendo la cosa giusta, sono a posto con la mia coscienza. Siamo qua e qua resteremo fino all'ultimo. Un po' perché non c'è nient'altro da fare, un po' perché è la cosa giusta da fare. Combattiamo”.

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Su Facebook Lorenzo Orsetti 'Tekoser' raccontava la sua esperienza in Siria e pubblicava foto. L'ultimo post risale al 12 marzo scorso.

“A quanto pare diverse case-trincee-tunnel sono rimaste. Non me lo faccio dire due volte, se tutto va bene domani riparto!”, sono queste le ultime parole sul social network, sotto le quali ora si stanno moltiplicando i messaggi di addio, dopo la diffusione della notizia della morte.

FOTO - Lorenzo Orsetti, il fiorentino ucciso dall'Isis in Siria (foto da Facebook)