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Cronaca

Linea due, la tramvia in centro diventa una metropolitana

Si immergerà sottoterra nell'area degli ex Macelli per proseguire fino a piazza della Repubblica, da qui lo snodo, 2.1 verso le Cure e 2.2 verso Santa Croce

Tra poco più di 48 ore sarà posata la prima pietra della linea 2 della rete tramviaria fioretina. Dopo tanto agognare, polemiche, ritardi e sospensioni, tra vicende burocratiche, finanziarie e giudiziarie, tutto sembra davvero pronto. “E quindi uscimmo a riveder le stelle”, si potrebbe sintetizzare con l’ultimo verso dell’Inferno di Dante tutta questa lunga e difficile vicenda, che domo molto pellegrinare è giunta ad un punto di svolta; il Sommo Poeta, da buon fiorentino, fine conoscitore degli umori e sapori di Firenze, non se ne avrà a male. Così sabato 5 novembre, intorno a mezzogiorno, prenderà il via nell’area di viale Guidoni il primo dei numerosi cantieri che, da qui a 950 giorni, poggeranno i binari su cui camminerà quest’altro pezzo della mobilità cittadina.
SOTTOTERRA - Per la posa della prima pietra sarà presente anche il sindaco Matteo Renzi. E non poteva essere altrimenti. Sui lavori del sistema tramviario il sindaco di Firenze ha più volte messo il carico da dieci. Il percorso tortuoso degli ultimi mesi che ha condotto l’amministrazione al semaforo verde del prossimo sabato ha creato non pochi imbarazzi alla Giunta ed alla maggioranza in Palazzo Vecchio. Tanto che il sindaco per l’occasione proverà a ridare nuovo smalto al programma presentando il progetto del sotto-attraversamento del centro storico. Un tratto in cui la linea 2 si farà metropolitana: dalla nuova stazione Foster a Lungarno Pecori Giraldi, come previsto nel piano strutturale.
Quattro chilometri al buio, in cui il percorso del trenino si immergerà nel sottosuolo. Come illustrato nelle mappe del piano strutturale 2010 la Linea 2 dalla ex area dei Macelli si inabisserà nel sottosuolo, toccherà la nuova stazione Foster per l’Alta Velocità e proseguirà diritta fino alla stazione di Santa Maria Novella. Da qui proseguirà, sempre interrata per via Panzani fino quando all’altezza di via de’ Cerretani taglierà in direzione per piazza della Repubblica. Qui è previsto lo snodo, la linea 2 prenderà due strade distinte: svolta  secca a sinistra di 90 gradi in direzione Campo di Marte per quella che sarà soprannominata la linea 2.1, mentre la 2.2 proseguirà il cammino verso Santa Croce.

PERCORSI - In questa rete sotterranea quindi la 2.1, la vera novità del piano 2010, lambirà piazza San Giovanni, seguirà la via di Borgo San Lorenzo, passerà tra via Cavour e via San Gallo, toccando piazza San Marco, per raggiungere piazza della Libertà. Da qui continuerà verso le Cure dove, qualche metro fuori della piazza, oltrepassando da sotto i binari ferroviari, riemergerà in superfice in prossimità di viale dei Mille. Dalle Cure, una volta rispuntato dalla terra il tram prenderà la via di Coverciano per arrivare fino a Rovezzano. La 2.2 invece taglierà l’altra parte del centro storico. Praticamente la corsa proseguirà la linea già tracciata dalla 2, tagliando a poco più di 45% via dei Calzaioli, via dei Cerchi, via dei Magazzini, accarezzerà via dell’Anguillara, per approdare in Santa Croce. Da qui leggera svolta  a destra in direzione dei Lungarni. Sempre sottoterra camminerà lungo via della Zecca Vecchia, fino in prossimità di piazza Piave dove il trenino Sirio tornerà sotto la luce del sole. Da qui verso viale Europa, fino a Bagno a Ripoli. I costi: un primo dato parlerebbe di circa 40 milioni di euro al chilometro.

Questo il progetto in linea di massima. Certo, tutto questo verrà dopo che Peretola sarà collegata con piazza Dell’Unità. Quindi è storia che prenderà le mosse tra la seconda metà del 2014 ed i primi mesi del 2015, sempre che il tragitto della linea 2 non subisca intoppi. Come dire la linea 1, con i suoi 7 interminabili anni di realizzazione, docet. Per questo gli operai della romana Impresa Spa, la ditta subentrata alla BTP, lavoreranno almeno 16 ore al giorno (in gergo da luce a luce). La parola d’ordine sembra sia quella di recuperare il tempo perduto. Tempo di talpe insomma, tra la fresa Monnalisa, quella che servirà a costruire i 7 chilometri che attraverseranno Firenze per il tunnel della Tav, e quella (o quelle) che addenteranno la terra al di sotto del centro storico, Firenze si prepara all’era delle gallerie.

 

 

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