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Cronaca

Licenziato il Direttore de La Nazione Mauro Tedeschini, è sciopero

L'assemblea dei redattori del quotidiano La Nazione ha proclamato un giorno di sciopero dopo il licenziamento del Direttore Mauro Tedeschini. La cacciata sarebbe dovuta a pressioni di una lobby politica e bancaria

L'assemblea dei redattori de La Nazione "ha proclamato un giorno di sciopero immediato dopo che l'Editore ha licenziato il direttore Mauro Tedeschini a seguito delle pressioni di una lobby politica e bancaria, e ciò mentre il giornale dava segnali significativi di successo nelle vendite". E' quanto si legge in una nota del Cdr del quotidiano La Nazione. "La decisione, improvvisa e assolutamente inattesa, assunta da un editore che peraltro si erge a paladino della diffusione della stampa quotidiana tra i giovani - prosegue la nota -, offende profondamente l'autonomia e la dignità di tutti i giornalisti di un quotidiano protagonista di tutta la storia d'Italia, fino dalla costruzione della unità nazionale". L'assemblea, in attesa dell'incontro con l'azienda programmato per il 26 aprile, "ha inoltre mantenuto il pacchetto di cinque giorni di sciopero proclamati dal coordinamento dei Cdr del Gruppo in reazione alla prima bozza di piano di ristrutturazione che prevede tagli al personale, chiusure di redazioni e uffici di corrispondenza. Un piano che rischia di compromettere ulteriormente la presenza capillare e diffusa sul territorio e la capacità di informare con la consueta completezza e tempestività i lettori".

Cdr  - La decisione del gruppo Riffeser di licenziare il direttore de La Nazione Mauro Tedeschini "é gravissima. E sono pesantissime le parole che usa giustamente il Cdr del quotidiano: appare incredibile che si possa, nel 2012, rimuovere un direttore per, come ricorda lo stesso Cdr, le "pressioni di una lobby politica e bancaria". Così la Consulta dei Cdr toscani in una nota. "Descritta in questi termini - prosegue il comunicato -, la vicenda rappresenta un'aggressione alla libertà di stampa e alla libertà dei giornalisti. E forse non è un caso che questa scelta dell'editore avvenga in contemporanea ad un piano di tagli al personale, chiusura di redazioni locali e uffici di corrispondenza. La libertà di stampa si difende garantendo il lavoro e la libertà dei giornalisti, che possano così svolgere il loro ruolo di 'watch dog', cani da guardia, del potere in tutte le sue forme. La Consulta dei Cdr della Toscana sostiene le scelte del Cdr de La Nazione e si schiera a fianco dei giornalisti del quotidiano".Ansa
 

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