Firenze celebra 70mo anniversario liberazione da nazifascisti | FOTO
Nardella: "Il patrimonio più importante è quello della memoria". Poi l'annuncio di voler portare avanti il percorso per il nuovo museo della Resistenza e della Liberazione
Settant’anni fa la Liberazione di Firenze dal nazifascismo. E stamani è stato ricordato quel momento con una celebrazione nel salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. Le celebrazioni sono iniziate questa mattina alle 7 con i rintocchi della Martinella, la campana della Torre di Arnolfo di Palazzo Vecchio che l'11 agosto del 1944 suonò per annunciare alla città il ritorno alla libertà e alla democrazia. Alle 10 in piazza dell'Unità d’Italia il sindaco Dario Nardella e i rappresentanti delle organizzazioni partigiane e delle autorità civili, religiose e militari hanno deposto una corona di alloro al monumento ai caduti.
“Settant'anni sono un numero importante, quasi l'intera vita di una persona. – ha detto il primo cittadino - Occorre continuare a tramandare la memoria che non deve essere la luce di una candela che si affievolisce ma quella del sole che dopo ogni tramonto risorge in una nuova aurora. Libertà e giustizia sono i beni più preziosi e il patrimonio più importante da coltivare è quello della memoria".
"Abbiamo il dovere - ha detto Nardella - di ricordare tutte le vittime della Resistenza e della Liberazione, e dobbiamo tenere bene a mente che la pace non è un frutto acquisito per sempre ma è il frutto più fragile che ci viene consegnato da chi ha vissuto la guerra. La pace è e resta per noi un obiettivo da perseguire, e lo ricordiamo oggi con guerre alla porte inaccettabili: da Firenze diciamo con forza basta a tutte le guerre e alle persecuzioni religiose, indegne dell'umanità".
Nardella ha poi annunciato che intende concludere il percorso, avviato dal suo predecessore Matteo Renzi, del nuovo museo della Resistenza e della Liberazione. Ci sono tre luoghi ipotetici dove è possibile realizzarlo: nell'area ex Longinotti a Gavinana, a Villa Vogel e in centro, adiacente al museo Marino Marini. "Deve essere - ha detto Nardella - uno spazio dedicato ai giovani, dove coltivare ogni giorno la memoria".