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Cronaca

Indagini Leopolda: i soldi di Toto anche al Comitato per il referendum

Per gli inquirenti l'avvocato Bianchi avrebbe girato 200 mila euro. Occhi puntati su un emendamento alla manovra di Gentiloni

Un compenso per incarichi professionali utilizzati non solo per finanziare la Fondazione Open della Leopolda, ma anche il comitato per il "sì" al referendum costituzionale del 2016. E' la novità che emerge dalle indagini della Procura di Firenze sull'inchiesta che coinvolge l'ex avvocato di Matteo Renzi e consigliere di amministrazione di Enel.

La cifra ammonterebbe a circa 200 mila euro. Secondo quanto appreso nei giorni scorsi, il compenso sarebbe arrivato dal gruppo Toto, titolare di numerose commesse per la realizzazioni di opere stradali e ferroviarie.

Secondo quanto riportato da Repubblica Firenze, inoltre, gli inquirenti collegano "la vicenda con un emendamento alla manovra del maggio 2017, durante il governo Gentiloni, con cui si risolveva un contenzioso (in cui peraltro Bianchi non aveva avuto alcun ruolo) da 121 milioni tra il gruppo Toto e Anas".

Il legale di Bianchi, l'avvocato Nino D'Avirro, ha annunciato ricorso al tribunale del riesame contro il sequestro messo in atto a luglio dalla Guardia di Finanza nei confronti del suo assistito. 

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