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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Centro Storico / Via del Proconsolo

Curiosità fiorentine: la leggenda del palazzo "Nonfinito"

Oggi è la sede di un prestigioso museo nazionale, ma tutti lo conoscono come il Palazzo Nonfinito. Ecco la storia

Nel 1593 Alessandro Strozzi incaricò Bernardo Buontalenti di realizzare un sontuoso palazzo. Il celebre architetto però, a causa di una serie di contrasti con il figlio del committente e con Santi di Tito, l’artista impegnato nella realizzazione dello scalone, abbandonò i lavori prima che venissero portati a termine. 

Il progetto, dopo una serie innumerevole di passaggi, agli inizi del XIX giunse nelle mani di un certo Guasti, che cedette l’edificio Nonfinito al governo toscano.

Nel corso dell’800 divenne un vero e proprio palazzo di potere: il Governo vi insediò il dipartimento agli Interni e la direzione di Polizia, che si serviva di una piccola porta segreta al piano terra mascherata da un finto bugnato (ovvero una serie di blocchi di pietra sovrapposti in file sfalsate) per far passare gli informatori. 

Quando Firenze divenne Capitale d’Italia l'edificio venne adibito a sede del Consiglio di Stato e successivamente della direzione Poste e Telegrafi, mentre solo nel 1869, grazie all’intervento del senatore Paolo Mantegazza, nacque il Museo nazionale di antropologia ed etnologia.

Numerose sono le storie legate a questa costruzione del centro cittadino. Un’inquietante leggenda racconta che un giovane, innamorato della figlia di Alessandro Strozzi, per impressionare il nobile promise che l’opera sarebbe stata portata a termine in un solo anno.

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