Stampa e “legge bavaglio”, Bennucci (Ast): “Colpo di scure sul diritto dei cittadini ad essere informati”
Emendamento Costa, giovedì 28 manifestazione davanti alla Camera in occasione della conferenza stampa di fine anno di Giorgia Meloni
“Il pericolo è quello di una censura all’informazione nazionale e di un gravissimo danno al diritto dei cittadini ad essere informati”. A dirlo è il presidente di Assostampa Toscana, Sandro Bennucci, commentando l’emendamento Costa (dal primo firmatario, il deputato di Azione Enrico Costa) approvato due giorni fa alla Camera che dà una stretta sulla pubblicazione degli atti relativi alla custodia cautelare, modificando l’articolo 114 del codice penale (divieto di pubblicazione di atti e di immagini) . “Più che stretta è una vera e propria scure”, sottolinea. Un emendamento votato oltre che dalla maggioranza anche da una parte dell’opposizione (oltre ad Azione anche Italia viva): “Non mi stupisce l’ampia convergenza, i politici hanno il terrore di finire sui giornali quando commettono un reato, in genere si affrettano subito a denunciare la gogna mediatica”.
La realtà però è diversa: “Se fosse già stato in vigore, avremmo potuto non conoscere per fare un esempio, il nome dell’assassino di Giulia Cecchettin o di altri responsabili di femminicidi, perché il provvedimento dice che se ne può parlare solo dopo l’udienza preliminare. Nel frattempo possono trascorrere mesi o addirittura anni, come ben sa chi segue la cronaca giudiziaria”.
La mobilitazione del sindacato
“Abbiamo fatto una riunione straordinaria e deciso di organizzare una manifestazione il 28 dicembre davanti al palazzo dove la presidente del Consiglio terrà la conferenza stampa di fine anno, a cui non parteciperemo. Come presidenti dei sindacati regionali ci presenteremo imbavagliati, insieme ai cronisti di nera e giudiziaria che vorranno intervenire. Il 3 gennaio terremo anche un incontro con i comitati di redazione di tutte le testate per fare uno sciopero prima che il provvedimento venga approvato - annuncia ancora il presidente di Assostampa - Resta comunque ferma la richiesta al presidente della Repubblica di non firmarlo per palese incostituzionalità”.
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