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Cronaca

Ius soli, Nardella: “Non è sufficiente, occorrono altre politiche”

Il sindaco lo ha detto stamani al programma di La sette "Omnibus". A Firenze sono 4 mila i bambini che ne usufruirebbero

Continua la discussione sullo Ius soli nel nostro Paese oltre le aule parlamentari. Nei giorni scorsi la Cei ha fatto sapere che l’approvazione della legge sarebbe un atto di civiltà. Oggi ne ha parlato il sindaco di Firenze Dario Nardella durante una puntata della trasmissione di La sette “Omnibus”.  "Paesi e democrazie solide e mature come Usa e Francia applicano lo Ius soli da decenni - ha detto Nardella - da amministratore di una certa esperienza dico che non basta la battaglia sullo Ius soli ma va combinata con altre politiche, che sono quelle che il centrosinistra sta facendo".

Dopo la bagarre in Senato della settimana scorsa la discussione sulla legge è ferma. A Firenze sarebbero circa 4 mila i bambini a poterne usufruire. Lo Ius soli renderebbe più semplice l’acquisizione della cittadinanza italiana ai bambini nati nel nostro Paese da genitori stranieri (purché il padre e la madre risiedano in Italia da almeno 5 anni) e per i ragazzi sotto i 12 anni che non sono nati sul nostro territorio ma che hanno concluso almeno un ciclo di studi in Italia. 

Nardella questa mattina si è schierato in difesa della legge ma allo stesso tempo ha sottolineato che la questione migranti necessita di ulteriori interventi. In particolare ha parlato del bisogno di "governare l'immigrazione senza assumere su di sé tutta la responsabilità ma chiamando in causa l'Europa, e distinguere tra migranti economici e rifugiati, cercando i veri rifugiati, e non chi si spaccia per tale chiedendo assistenza economica o di altra natura". In sostanza per il Sindaco si può tenere le porte aperte agli immigrati, ma non a tutti.  
 

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