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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Organizzazioni criminali in Toscana: “Bloccare la saldatura con le mafie emergenti”

La commissione regionale affari istituzionali ascolta Pietro Suchan in merito alle infiltrazioni sul territorio toscano. Tra le mafie emergenti c'è quella cinese che ha a disposizione enormi risorse finanziarie

La Toscana è vista dalle organizzazioni criminali nostrane come terreno di conquista ma le infiltrazioni sul territorio vengono arginate da tessuto sociale e imprenditori. Camorra, ’ndrangheta e mafia siciliana “non ci sono riuscite, se non in minima parte” a penetrare sui nostri territori. A spiegare le dinamiche delle Fratellanze criminali nella nostra regione davanti alla commissione regionale Affari istituzionali è stato il magistrato Pietro Suchan, rappresentante dell’Italia in Eurojust, l’unità europea di cooperazione giudiziaria. Questo all’interno di un’indagine conoscitiva promossa dall’opposizione.

Il magistrato ha ricordato che le aree interessate maggiormente dalle infiltrazioni sono quelle intorno a Firenze ed Arezzo (Valdarno), la Versilia e Montecatini, ad opera soprattutto di camorra e ’ndrangheta. La mafia siciliana, protagonista dell’attentato di via de’ Georgofili, non sembra invece avere insediamenti consistenti.

A suo parere, però, non sono soltanto le mafie di casa nostra a costituire un pericolo, ma anche le organizzazioni criminali straniere, a lungo sottovalutate e che si sono ‘italianizzate’ nelle loro strutture e modalità operative. “È assolutamente necessario impedire la saldatura con le mafie emergenti – ha detto Pietro Suchan – Si determinerebbe una situazione davvero esplosiva”.

Tra le mafie emergenti c’è sicuramente quella cinese, con enormi risorse finanziarie a disposizione, che non vengono investite in Italia, ma prendono la via della Cina, utilizzando le varie strutture di ‘money transfer’. Nel corso di un’indagine su scala nazionale, con epicentro nell’area fiorentina, sono stati accertati trasferimenti di 5 miliardi e 400 milioni di euro in tre anni (2010-2012), frutto, in particolare, della gestione dell’immigrazione clandestina e del commercio di merce contraffatta. Un fenomeno dalle proporzioni enormi, con indagini rese ancor più difficili dalla mancanza di una convenzione con le autorità statali cinesi. Convenzione che manca anche nel caso della Russia.  

La portavoce dell’opposizione, Stefania Fuscagni, ha sottolineato la necessità di passare “dalla cultura della legalità, alla pratica civica della denuncia”. La collaborazione con l’autorità giudiziaria può, infatti, contare su alcuni strumenti specifici, particolarmente utili nel caso di usura. “La denuncia, purché non palesemente infondata – ha ricordato Suchan –, è sufficiente per ottenere aiuti e soprattutto la sospensione delle esecuzioni immobiliari, per cui non serve una sentenza”. A suo giudizio occorre, inoltre, particolare attenzione nella gestione dei beni immobiliari confiscati, che rischiano dopo il sequestro di tornare in mano alla criminalità.

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