Gli indiani vengono a Firenze per imparare a gestire l'acqua

La Toscana fa scuola ne mondo, se i cittadini cinesi prendono a modello la nostra regione per la Sanità quelli indiani studiano il sistema di gestione delle risorse idriche. Dopo l’arrivo di una delegazione dall’India all’impianto dell’Anconella passano in secondo piano le critiche in diretta televisiva di Beppe Grillo sulle Ato Toscane, con relativa risposta della partecipata di Palazzo Vecchio. Nuova Delhi sembra voler ricalcare lo stampo organizzativo della società fiorentina.
Durante la visita all'Anconella si è voluto approfondire tutto ciò che riguarda il ciclo di lettura della bolletta, la fatturazione, l'incasso, fino al sistema di front office e gestione reclami.

 "E' stato uno scambio molto interessante", ha commentato il presidente di Publiacqua, Erasmo D'Angelis, "i responsabili dell'acquedotto di Nuova Delhi ci hanno chiesto di studiare a fondo il nostro sistema di gestione con l'obiettivo di migliorare in efficienza, riduzione degli sprechi, capacità di 'front office' e gestione del rapporto con gli utenti".
"Ci hanno parlato - ha concluso il presidente di Publiacqua - di una realtà, quella di Nuova Delhi, con molte criticità da risolvere e in questo senso hanno apprezzato la nostra organizzazione".

Proprio l’acqua è stata al centro del referendum nazionale del giugno scorso con il sindaco Renzi, contro “corrente”, che ha votato No proprio ad uno dei due quesiti sull’acqua, nello specifico il secondo sulla remunerazione degli investimenti.

Chissà se è stato spiegato alla delegazione il futuro progetto di Firenze Holding, con il recupero delle quote dei privati per arrivare ad una possibile quotazione in borsa della stessa utilities. Alla luce anche del numero di utenze visto che Firenze ha una popolazione ancora lontana dalle 400mila presenze, mentre la città indiana è affollata da 13milioni di abitanti.