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Cronaca

Donna uccisa da auto, Firenze In Bici: "Ridurre velocità"

L'associazione di ciclisti chiede al Comune di intervenire: "Più zone a limite 30km/h, dissuasori di velocità e corsie protette"

Dopo la morte della donna di 78 anni, investita in pieno da un'auto mentre era con la sua bici al semaforo di viale Matteotti, sulla pista ciclabile, l'associazione Firenze In Bici chiede nuovamente all'amministrazione comunale più impegno a tutela dei ciclisti, a partire da interventi che limitino la velocità dei veicoli.

"Ancora una volta un drammatico incidente stradale vede una ciclista uccisa da un'automobile. I ciclisti non sono al sicuro nemmeno sulle piste ciclabili, se non si interviene anche sul traffico veicolare ed in particolare sulla riduzione della velocità dei veicoli", commenta Luca Polverini, vicepresidente dell'associazione, che ricorda anche il caso del 5 gennaio 2014, quando un altro ciclista fu investito e ucciso mentre andava in bicicletta, anche lui sulla pista ciclabile. In quel caso, sull'attraversamento ciclabile di viale Strozzi.

"La mobilità nuova avanza ovunque - prosegue Polverini -, l'amministrazione deve prenderne atto e agire di conseguenza, con azioni mitigatrici sul traffico automobilistico, aumentando le 'Zone 30' (cioè quelle con limite di velocità a 30 km/h), installando dissuasori per la velocità, aumentando le corsie protette per chi sceglie di spostarsi con la bicicletta".

L'appello di FirenzeInBici è affinché non si perda altro tempo. "Quello che rende Green una città non è il numero delle colonnine per la ricarica delle auto elettriche, ma la tutela che offre alle decine di migliaia di pedoni e ciclisti che già si spostano nel rispetto dell'ambiente".

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