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Incidenti stradali

Lavori tramvia e viabilità alternativa: "Sensori e telecamere obbligatorie per i camion"

Le proposte della giovane che ha perso l'arto nell'incidente di viale Lavagnini e del suo avvocato

Telecamere e sensori obbligatori per i camion. Come accadrà da ottobre a Milano. È quanto chiede alla giunta Laura P., giovane fiorentina che nel pomeriggio del 13 settembre scorso è stata vittima di un terribile incidente sul viale Lavagnini, all'altezza dell'incrocio con via Landino. Lei era in moto, l'altro conducente con un camion. Ad avere la peggio è stata lei che ha riportato gravi lesioni che le hanno fatto amputare il piede e la caviglia sinistra. Laura non è ancora riuscita a trovare testimoni di quel giorno, nonostante ci siano state persone che l'hanno aiutata. “Ci vorrà anche che si pensi a un percorso alternativo per i mezzi pesanti – afferma Massimo Nistri, avvocato della vittima – visto che a causa anche dei lavori per la tramvia, questi sono aumentati enormemente. Il ferito grave o magari il morto, non possono essere il costo sociale da pagare per avere la tanto attesa tramvia”. 
 

Un problema da prevedere

Per l'avvocato, l'aumento della pericolosità della circolazione in relazione al maggior numero di camion grandi in città, era un fatto che doveva già essere stato considerato. “Che un forte aumento della circolazione dei mezzi pesanti potesse essere pericolosa – osserva Nistri – è una cosa che l'amministrazione comunale insieme ai responsabili della sicurezza nei cantieri, dovevano prevedere. Un conto sono i piccoli cantieri che una città può contenere. Ma che far circolare camion grandi per le vie cittadine potesse essere pericoloso, sono cose che si dovevano prevedere. In città tantissimi si muovono in motorino, specie i più giovani. Non si può pretendere che un ragazzo che va a scuola sappia come si comporta un camion in strada. Dobbiamo per forza aspettare la vittima per far qualcosa? Le città del futuro sono già progettate dividendo il traffico dei velocipedi coi pedoni, ad esempio; si tende a dividere le circolazione e a evitare i contatti. Gia Milano2 era progettata in mono avveniristico, con la viabilità 'green' separata da quella a motore, ed era più di 40 anni fa. Mi sembra impossibile che oggi giorno si sia pensato di buttare camion e motocicli in una unica viabilità che dunque oggi è promiscua. Non ci meravigliamo se a fine anno dovessimo battere il triste record di incidentalità, perché sarebbero lacrime di coccodrillo'”. 

Una richiesta per il futuro

“Vorrei che la perdita del mio arto – ha scritto Laura sui social – piede, caviglia e parte del terzomediale, possa servire a far sì che venga imposto sui mezzi pesanti l'uso delle telecamere obbligatorie così da evitare tanti futuri incidenti come il mio o peggiori. Ho perso un arto, ma potevo perdere la vita. Questo non deve più succedere”. La richiesta è stata fatta pervenire via posta elettronica all'assessore di mobilità e trasporto pubblico, Stefano Giorgetti. Da chi le sta vicino e tanti che hanno seguito la sua storia, si spera in risposte positive. 

Seguire l'esempio di Milano

L'idea di Laura è ricalcare quanto approvato pochi giorni fa dalla giunta di Milano. Da ottobre infatti nel comune lombardo sarà obbligatorio per i camion che superano una determinata lunghezza e peso avere i dispositivi di sicurezza “salva ciclisti” quando entrano nell'Area B comunale. I veicoli dovranno avere installato il sensore per l'angolo cieco. In pratica un sistema che permette di aumentare il campo visivo del guidatore: o con sensori che rilasciano un avvertimento acustico o visivo oppure con un sistema di monitoraggio con videocamera e schermo. Chi non avrà installato il sensore, non potrà circolare. 

Tutti per Laura

Per cercare di dar manforte a Laura è nato il gruppo Facebook “Tutti per Laura”. Tantissimi i messaggi per cercare di dar forza a Laura, oltre a rilanciare l'idea di rendere obbligatori telecamere e sensori. “Non la conosco personalmente – ammette Francesca Caroti, amministratrice del gruppo - però ho preso questa cosa a cuore. Ero amministratrice di grossi gruppi e mi è venuta in mente l'idea. Dopo aver visto che scriveva su vari gruppi, ho pensato di raccogliere il sostegno che le persone le davano su un gruppo solo. Oltre a rilanciare la sua proposta dei sensori e telecamere obbligatorie per i camion. Spero che si iscrivano in tantissimi, di modo di darle più forza possibile”. 

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