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Incidenti stradali Calenzano

Incidente sull'A1, il dolore del Mugello e degli amici su Facebook

Tutto il Mugello distrutto per la tragedia che ha stroncato le vite di Daniele, Martina e Gaetano. On-line i ricordi di amici e conoscenti

Questa notte si è portata via con sé un pezzo di Mugello. Nella vallata questa mattina, solo strazio e sgomento hanno trovato posto. Tre giovani vite stroncate nell’A1, ed un’intera comunità che non può far altro che piangere i propri morti: Daniele Stellini, 23 anni, di Vicchio, Martina Ignesti, 21 anni, di Scarperia e , 21 anni, nato a Caltagirone, residente a Gela, studente di giurisprudenza all’università di Firenze. Siciliano all’anagrafe e nel DNA ma mugellano di adozione, da qualche tempo infatti risiedeva  a Borgo San Lorenzo. Tre vite che non ci sono più, così come l'amore tra Martina e Daniele, dissoltosi poco prima dell'uscita per Calenzano. Famiglie distrutte, dolore atroce, assurdo, che toglie il fiato. Per i parenti ma anche per gli amici: i primi ieri sera a raggiungere il luogo della tragedia.

Sì perché la Twingo non stava viaggiando da sola verso un locale di Calenzano. Poco più avanti vgaetano-2iaggiava un'altra vettura con a bordo alcuni amici. Avanti quel tanto che basta per non essersi accorti immediatamente dell’incidente. Ma poi, arrivati a Calenzano, qualcosa è cominciato a non tornare. I tre amici, Gaetano, Martina e Daniele, stavano tardando troppo ad arrivare. Un attesa troppo lunga, considerando che nessuno di loro rispondeva ai cellulare che per minuti hanno continuato a squillare a vuoto. I primi sospetti, i timori, fino alla decisione di ripercorrere l’A1 al contrario per capire cosa stesse succedendo. Arrivata al chilometro 267, si sono immersi in quel dramma senza fine. Lampeggianti in funzione, mezzi di soccorso, vigili del fuoco e forze dell’ordine. Tutti stretti attorno a quei corpi ormai senza vita.

Ed il dolore, nell’epoca moderna, tra l’assurdo e l’abitudine, passa anche sui social network, in particolar modo su Facebook. Un rituale dei nostri giorni, in cui le bacheche dei defunti diventano luoghi in cui depositare un ultimo saluto. “Eravamo insieme fino ad ieri sera.. Poi io sono andato a casa.. Te hai fatto una tua strada... E non mi posso risvegliare cosi.. Per quel poco che siamo stati insieme avevi un sorriso bellissimo.. Addio amicone mio.. “ scrive Emanuele. “Lunga e diritta correva la strada…..ciao ragazzi”, le parole lasciate da Claudio. Tanti saluti, tante persone che hanno lasciato un pensiero a anche se conoscevano poco le vittime. C’è chi “ancora non ci può credere” e c’è chi non li “scorderà mai”.
 

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