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Cronaca

Sesto Fiorentino: l'incendio al campo rom potrebbe essere doloso

Dopo l'incendio in un capannone di Sesto Fiorentino dove alloggiavano alcune famiglie di etnia rom è stato ipotizzato il reato di dolo. Le associazioni ricordano che un centinaio di persone non avranno più un tetto

La procura ha aperto un'inchiesta sull'incendio scoppiato la notte del 31 dicembre in un campo rom abusivo nel comune di Sesto Fiorentino, alle porte di Firenze. Le fiamme hanno distrutto un capannone dove alloggiavano alcune famiglie; nessun ferito. Il pm Christine von Borries ipotizza che il rogo sia stato doloso. Il reato per cui si indaga è "danneggiamento seguito da incendio" che punisce "chiunque, al solo scopo di danneggiare la cosa altrui, appicca il fuoco".

La magistratura sta anche vagliando la fondatezza delle testimonianze di alcuni abitanti del campo rom, fra cui un'anziana, che avrebbero detto di aver visto alcune persone provocare l'incendio, pare con una molotov, e poi fuggire. Gli investigatori, comunque, non nascondono le difficoltà a ricostruire la causa del rogo, viste le sue dimensioni e le conseguenze sulla struttura. Sull'accampamento abusivo, da tempo pende un'ordinanza del sindaco di Sesto Fiorentino, che ha chiesto ai proprietari dell'area l'abbattimento delle baracche, per il rischio amianto.

Nei giorni precedenti l'incendio, alcune associazioni avevano annunciato un sit in di protesta, spiegando che, quando l'ordinanza verrà eseguita, un centinaio di persone - fra cui anziani, donne, bambini e malati - resteranno senza un tetto. In questi giorni, il proprietario ha iniziato a recintare l'area.

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