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Cronaca Rifredi

Tav: inaugurato lo 'scavalco' tra le stazioni di Rifredi e Castello

Enrico Rossi e Mauro Moretti hanno presentato lo snodo ferroviario su tre livelli. L'Amministratore delegato ha polemizzato con Ntv ed i comitati No-Tav

Presentato oggi, un po’ in sordina e senza troppo clamore, alla presenza del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e dell’amministratore delegato di Fs Mauro Moretti, il nuovo scavalco ferroviario del nodo sull’Alta velocità tra Firenze Rifredi e Castello. Un’opera attesa dalle istituzioni e dalla stessa Fs. L’infrastruttura è lunga circa 900 metri ed è concepita per accogliere tre direttrici: il livello superiore, per i treni Av in transito tra Santa Maria Novella e Bologna; il livello intermedio, dedicato ai treni passeggeri a lunga percorrenza e merci in transito nel nodo di Firenze senza entrare a Firenze Smn; il livello sotterraneo, in fase di realizzazione, che collegherà la linea Av proveniente da Bologna alla nuova stazione di Firenze Belfiore e alla direttissima Firenze-Roma. Il passaggio ferroviario, delicatissimo snodo tra le reti e passo deciso verso la logica dei treni velocissimi, è composto anche da una passerella pedonale che collegherà le aree urbane di via del Sodo con quelle di via Pietro Fanfani in sostituzione del sottopasso preesistente. Il futuro è d’obbligo visto che questa parte del progetto è ancora in fase di realizzazione. Pare che i 70 metri della struttura, tra ascensori e scale, sarà ultimata e consegnata al Comune di Firenze nella primavera 2012.

ROSSI“L’opera – ha affermato il presidente della Regione – consentirà di distinguere fra il traffico ferroviario dell'Alta Velocità e quello regionale, e quindi consentirà maggiore puntualità soprattutto per i treni regionali di questa tratta Firenze-Viareggio che sono particolarmente lenti, e tante volte fuori orario”. L’Ad di Fs Moretti, soffermandosi con la stampa a margine della presentazione, ha toccato due temi decisivi della partita ferroviaria con toni severi: la partita con Ntv e l’eterno scontro con i comitati No-Tav, forti e presenti anche qui a Firenze.  All'annuncio della compagnia Ntv di voler competere con Fs anche sulle tratte regionali ha affermato: “Bene. Non riescono neanche ad andare da Roma a Bari, immaginatevi voi...”. E poi una frecciata sullo snodo fiorentino. “Non c'é ragione per aver timore solo perché quattro fessi continuano a dire che il David di Michelangelo avrà problemi per le vibrazioni”.

Inaugurazione scavalco fra Castello e Rifredi © tmNews - Infophoto

COMITATO – Pronta la risposta del Comitato contro il Sottoattraversamento Av di Firenze: “Si inaugura senza spettatori, praticamente di nascosto, lasciando solo che pochi giornalisti accreditati, lo scavalco, il primo pezzo di una inutile struttura ferroviaria: le istituzioni, sempre più lontane dai cittadini, si nascondono da ogni dissenso”. Per il Comitato “si sarebbe potuta realizzare una semplice serie di scambi del costo di poche centinaia di migliaia di euro, e destinare quei fondi a migliorare la rete ferroviaria esistente o ad acquistare nuovi treni per il servizio regionale”. Le istituzioni, e “soprattutto l'Ad delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti”, accusa il Comitato, “preferiscono essere lontani dai cittadini che ormai cominciano a capire che queste 'grandi opere' sono sempre più inutili, costose, dannose; non amano essere contestati, non tollerano nemmeno la presenza di un civile dissenso come quello rappresentato dai parenti delle vittime della strage di Viareggio”.

ESPERTO - Chi pagherà i danni? Un palazzo, forse, si può riparare, ma il David di Michelangelo? Perché l'ad di Fs Mauro Moretti non lo va a spiegare ai 'quattro fessi' che abitano vicino alla stazione Tav di Bologna che hanno avuto le abitazioni massacrate dai lavori di scavo?". Così l'architetto Fernando De Simone di Padova sulle affermazioni fatte da Moretti. De Simone il marzo scorso lanciò l'allarme di possibili danni al David di Michelangelo per le future vibrazioni provocati dai treni dell'Alta velocità sotto il centro di Firenze. "Su cosa si basa la certezza di Moretti che a Firenze non accadrà quello avvenuto durante i lavori dei tunnel di Bologna dove palazzi distanti un centinaio di metri hanno subito gravi lesioni?", prosegue De Simone che ha fornito i suoi calcoli alla soprintendenza al Polo museale di Firenze. "Nei centri urbani - fa osservare ancora -, quando si scava un tunnel, sostituire l'elasticità e la permeabilità del terreno con il cemento ha limiti molto precisi e quantificabili. Se vengono superati si espongono automaticamente i palazzi delle zone limitrofe a rischi di stabilità. I fenomeni di vibrazioni, risonanze, alterazioni delle falde acquifere, se non sono ben controllati, possono generare seri danni alle persone ed ai manufatti vicini, e per 'effetto domino' anche ai palazzi più distanti".

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