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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Immigrazione: nasce il primo osservatorio regionale

Dati reali sul fenomeno in Toscana

Quanti sono i migranti in Toscana? Cosa fanno, quanti anni hanno? A queste domande cercherà di rispondere il primo osservatorio regionale sul fenomeno migratorio

Ieri è partito il percorso che porterà alla costituzione di un osservatorio regionale dell'immigrazione capace di raccontare il fenomeno migranti in Toscana come realmente è, con dati obiettivi. E soprattutto un osservatorio in grado di approfondire in maniera scientifica l'impatto che hanno sul tessuto economico toscano le persone che arrivano da altri Paesi.

Il battesimo è avvenuto nell'ambito del convegno organizzato da Regione Toscana, Irpet e Anci al Teatro della Compagnia di Firenze dal titolo "Immigrazione, Impresa, Lavoro - Scenari di una Toscana in trasformazione" al quale hanno partecipato gli assessori regionali alla presidenza Vittorio Bugli e al lavoro e formazione Cristina Grieco, il vicedirettore di Irpet Nicola Sciclone, il direttore di Anci Toscana Simone Gheri, oltre a rappresentanti delle associazioni di categoria, dei sindacati e del Terzo Settore.

"Viene detto che siamo invasi dagli immigrati - ha detto l'assessore Vittorio Bugli -  ma dal 2014 nella nostra regione non ci sono cittadini stranieri residenti in più, oltre a quelli nati qua e parallelamente, rispetto all'ingresso nel mondo del lavoro che fino ad ora era stato importante per far crescere il nostro Pil. I sondaggi ci dicono che secondo la maggior parte degli italiani ogni 10 persone 3 sono immigrate. E' un dato oggettivamente non vero. In Toscana una persona ogni 10 è straniera. Questo insomma è il primo dato: siamo convinti di essere nel pieno di un'invasione. Ci stanno convincendo su questo. E invece i numeri veri ci dicono che ci sarebbe bisogno di nuova manodopera, nuove occupazioni professionali e quindi sarebbe opportuno governare questo fenomeno invece che nasconderlo dietro messaggi ideologici".

"L'idea - ha spiegato Nicola Sciclone vicedirettore di Irpet - è quella di tracciare un quadro con tutti i pesi delle varie fattispecie perché ciascuna è portatrice di diverse opportunità o di diverse criticità che vanno ben valutate per ben impostare le politiche del governo regionale. Spesso il termine "straniero" e "immigrato" viene usato senza sapere che questo termine racchiude categorie molto diverse".

"Ci sono stranieri regolari, che sono circa 408mila - ha proseguito Scicolone - ci sono gli stranieri che stanno nelle strutture di accoglienza, circa 13mila di cui circa12mila quelli nelle strutture di accoglienza organizzate dalle prefetture, e poi ci sono i cosiddetti clandestini con permesso scaduto, o senza permesso o che transitano semplicemente dalla Toscana ma sono diretti altrove. Una stima di questo ultimo spaccato molto variegato è complicata ma si aggira attorno alle 35-38mila unità, cioè l'1% dell a popolazione presente. Di fronte a questi numeri, fare di tutta l'erba un fascio è un errore".

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