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Cronaca

Gesù è il modello di Pitti 2011, scandalo alla Fortezza

Dopo la polemica sul calendario di Oliviero Toscani un colpo peccaminoso lascia i credenti a bocca aperta. Uno stand allestito come una chiesa con Gesù crocefisso indossando un abito sartoriale per "Devoti allo stile"

E' già doppietta nella moda. Pubi e immagini sacre quest'anno stanno focalizzando la scena sulla 79ima edizione di Pitti immagine. Se ad aprire la "passerella" delle polemiche è stato il calendario del fotografo Oliviero Toscani con dodici scatti a pubi femminili adesso, dopo il profano, si torna al "sacro".

Un'azienda aretina ha voluto farsi notare con uno stand allestito da chiesa con confessionali, inginocchiatoi ed al centro sopra l'altare un crocefisso di un Cristo con indosso un vestito sartoriale del Marchio Cantarelli, il dipinto è intitolato "Devoti allo stile".
Moderata nei toni ma forte nel significato la risposta della Curia: “Dispiace che, mentre da una parte si tenti di estromettere la religione dalla vita sociale, come avviene con la questione del presepe o del crocifisso, dall'altra si ricorra ad immagini chiaramente religiose ma sterilizzate e trasformate nel loro senso e nel loro contenuto per fini pubblicitari” ha sottolineato don Giovanni Momigli, direttore dell'ufficio per la pastorale sociale e lavoro della diocesi fiorentina. “Il dispiacere più grande – ha concluso - è per la banalizzazione non di una cosa o di un ambiente ma proprio di Gesù Cristo figlio di Dio, e per il dolore che questo procura in molti credenti”.

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