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Cronaca

Idee chiare dopo la maturità? Un periodo all’estero puó rivelarsi comunque una scelta utile

L’esperienza di una ragazza fiorentina di 19 anni che decide di approfondire il russo a San Pietroburgo prima di iniziare l’Università

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FirenzeToday

Terminate le superiori, prendere la decisione giusta riguardo al proprio futuro non è facile. I giovani maturati, una volta conseguito il diploma, si confrontano per la prima volta nella loro vita con i propri interessi e i propri sogni e talvolta un grande numero di alternative può aumentare l’indecisione. Alcuni ragazzi tuttavia hanno la capacità e anche la fortuna di non avere dubbi sul proprio avvenire: fin da subito sanno quale percorso intraprenderanno e colgono al meglio le opportunità che hanno a disposizione per raggiungere i propri obiettivi, anche se significa discostarsi dal percorso “canonico” e compiere scelte coraggiose. E’ questo il caso di Lucrezia Fiorelli, diciannovenne fiorentina che, finito il liceo linguistico, sapeva già cosa volesse fare: iscriversi alla Facoltà di Mediazione Linguistica per diventare interprete e traduttrice.

Contrariamente a quello che ci si potrebbe aspettare tuttavia Lucrezia quel Settembre non si iscrive all’Università. “Proprio perché avevo le idee chiare ho deciso di aspettare un anno e di provare a vedere cosa succedeva durante questo periodo senza studi.” La ragazza inizialmente decide di frequentare un corso di russo e si trova un piccolo impiego che le permette di essere autonoma economicamente. Dopo un primo periodo però Lucrezia sente il bisogno di dare una svolta decisiva al suo percorso di apprendimento e inizia a pensare all’idea di trascorrere un periodo all’estero. Decide allora di rivolgersi a WEP, organizzazione internazionale che promuove scambi linguistici, culturali e educativi in tutto il mondo. “Conoscevo già la WEP perché mi ero rivolta a loro l'estate della 4° superiore. Quell’anno andai a un mese Montpellier, una città davvero carina e ricca di iniziative. Tutto il soggiorno è stato organizzato estremamente bene, per cui non ho avuto dubbi quando si è presentata l'occasione di organizzare un altro viaggio.”

Questa volta però Lucrezia è pronta per un’esperienza più impegnativa: decide di partire per San Pietroburgo per seguire un corso di lingua russa all’estero. “Durante il periodo in Russia sono stata ospitata da una famiglia locale, madre e figlia estremamente carine con me. Certo, le prime settimane le differenze culturali si sentivano, ma quando la sera tornavo a casa e cenavamo tutte e tre insieme, sapevano sempre come farmi sentire a mio agio. Se si ha modo di conoscerle in maniera più approfondita ci si accorge subito che queste persone sono gentili e ospitali. Il popolo russo oltretutto ha una grande ammirazione per gli studenti stranieri che studiano la loro lingua”

Scuola al mattino e passeggiate o studio con i compagni al pomeriggio. “Le giornate – racconta Lucrezia – spesso si susseguivano una simile all’altra, ma erano perfette così. Ho amato ogni singolo aspetto di questo viaggio. Ho amato la città, affascinante in ogni angolo, i musei, la neve che mi accolta ghiacciata e alta al mio arrivo e che ho visto sciogliersi piano piano. Mi sono trovata benissimo anche con la lingua: può sembrare un grande ostacolo all’inizio ma, una volta fatta l’abitudine, diventa molto più semplice. Questo probabilmente è successo perché non percepivo nessuna situazione come difficile: cercavo di vedere il lato positivo in ogni esperienza e ne traevo sempre qualcosa di buono.”

Quando tornano a casa questi giovani viaggiatori infatti non hanno imparato solamente a padroneggiare meglio una lingua straniera, ma hanno capito come gestire situazioni nuove e mai affrontate senza l’aiuto di altri oltre che di se stessi, acquisendo uno sguardo affamato e ricettivo verso il mondo.

“Sapevo di voler studiare russo all'università, ma grazie a questa esperienza ho una consapevolezza più matura di quello che voglio fare; essere già stata a contatto con la cultura russa inoltre può solo aiutarmi. Dopo questi mesi fuori casa ho capito ancora di più quanto sia importante viaggiare e relazionarsi con culture e abitudini diverse. Un'esperienza del genere cambia inevitabilmente il proprio carattere, non saprei dire in che modo, forse rende più maturi, forse più intraprendenti, chissà, sicuramente insegna a cavarsela contando solo sulle proprie forze. Questo tipo di viaggio non è solamente “fisico” ma anche interiore, di questo ne sono certa.”

Quando le si chiede cosa consiglierebbe a chi, come lei, sta valutando l’idea di partire per un periodo all’estero risponde: “Posso solo dire una  cosa ai ragazzi che vogliono intraprendere un’esperienza del genere: fatela! Siate consapevoli che incontrerete persone diverse da voi con cui a volte potrà capitare di scontrarvi. Siate consapevoli che tornerete cambiati, quasi sicuramente in meglio. Sono semplici consigli, ma se applicati nella giusta maniera possono essere preziosi.”

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