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Cronaca

La giunta Renzi approva la delibera per la privatizzazione di Ataf

Ieri sera la Giunta di Palazzo Vecchio ha firmato la delibera che avvia il processo di privatizzazione. Intanto lunedì 5 dicembre i dipendenti sciopereranno

Sciopero Ataf, - 4. E se vogliamo insistere sulla traiettoria dei numeri, potremmo dire che si tratta del sesto sciopero dei lavoratori della più importante azienda del trasporto pubblico dell’area metropolitana fiorentina. Per ben sei volte, nell’arco del 2011, gli autisti hanno incrociato le braccia. Un tira e molla con il Comune di Firenze, l’azionista di maggioranza del pacchetto aziendale, lungo ben 12 mesi. Trattative decollate e poi precipitate, tavoli della concertazione seguiti da strappi, stati di agitazione e congelamento della partita. I nodi, secondo La Rsu aziendale, sotto tutti ancora lì, tutti da sciogliere. “Scioperiamo contro la vendita di Ataf e la divisione di Ataf. Scioperiamo per difendere i nostri diritti, perché la mobilità sia un diritto garantito a tutti. Scioperiamo perché la crisi non si risolve con i ricatti” scrivono in una nota congiunta i rappresentati sindacali dei lavoratori.

PRIVATIZZAZIONE, CI SIAMOIntanto ieri sera nelle stanze di Palazzo Vecchio la Giunta fiorentina ha dato il là ad una riforma storica per la città. Era nell’area, adesso la cosa comincia a prendere le forme della realtà: è stata licenziata la delibera di indirizzo che avvia il processo di privatizzazione del servizio. In pratica la Giunta guidata dal sindaco Matteo Renzi formalmente compiuto il primo passo verso l’ingresso di capitale privato nella newco Ataf Gestioni srl che nascerebbe dallo scorporo della spa. Come da copione, o meglio da previsione dell’advisor: spin-off aziendale tra servizi e beni immobili, e la ‘consegna’ dei bus al mercato. Tutto fatto? Non proprio; la delibera, prima che si tramuti in qualcosa di tangibile, ha necessariamente bisogno dell’approvazione del Consiglio comunale. Se ne vedranno delle belle, poco ma sicuro. Se la deliberà passera l’esame del Salone dei Duecento personale, mezzi e le partecipazioni detenute da Ataf nelle società che operano nel trasporto pubblico o svolgono attività connesse allo stesso (I-Mago spa., Ataf e Linea scarl, Li.Nea spa, Opi-tec spa, TiForma scrl, LFI spa, Firenze City Sightseeing srl, S.I.G.E.R. srl, Gest spa), saranno messe a bando. Il resto del pacchetto rimarrebbe in mano pubbliche.

Così, tra il possibilissimo ingresso del capitale privato e la gara regionale corredata dai mal di pancia reciproci tra Comune di Firenze e Regione Toscana, i lavoratori scelgono per l’ennesima volta la linea dura, il muro contro muro. E proprio sotto le mura di Palazzo Vecchio si raduneranno gli autisti sempre più arrabbiati. In programma lunedì non solo lo sciopero ma anche un “corteo allegorico”, come descritto nella nota della Rsu, che dalle ore 16 in piazza dell’Unità prenderà le mosse alla volta di piazza della Signoria, verso il Comune insomma. Tutti insieme (appassionatamente?), e senza scherzi; la compattezza di questi tempi è merce preziosa. Il sindacato lo sa ed avverte a fine della nota, con un appello più che esplicito: “ Chi non parteciperà, sarà inevitabilmente complice della premiata ditta Renzi-Bonaccorsi”.

Garantite le fasce di garanzia. Per Firenze dalla 6 alle 9,15 (ultima partenza 8.59) ed dalle 11.45 alle 15.15 (ultima partenza 14.59). Immancabili i disagi ai fiorentini: viali invasi della auto, code, clacson senza soluzione di continuità. C’è chi spera non sia troppo freddo o che non piova, in questo modo potrebbe prender piede l’alternativa bicicletta. Tra megafoni e clacson, si prospetta un inizio di settimana double-face.   

 

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