Crisi: aumenta il numero dei bisognosi alla 'mensa' delle Giubbe Rosse

Giubbe Rosse e Angeli della città, un binomio indissolubile che dura dieci anni. Il locale storico di piazza della Repubblica, che nel novecento fu un punto di riferimento per illustri personaggi della cultura: dai futuristi, Carrà e Marinetti, ai premi nobel Montale e Quasimodo. Da dieci anni cucina, ogni mercoledì 7-8 kg di pasta o riso per le persone in difficoltà economica, in sinergia con l’associazione di volontariato “degli Angeli della Città” che lo distribuisce alla entrata laterale della stazione di Santa Maria Novella.

Abbiamo deciso così di passare una giornata con gli artefici dell’iniziativa sociale partendo proprio dalle Giubbe Rosse dove ci ha accolto Moreno, il cuoco del locale. “Ogni Mercoledì, prepariamo sette, otto chili di pasta che equivalgono a settanta, ottanta porzioni. La scelta del primo da cucinare dipende dalle stagioni, oggi abbiamo preparato il riso al pomodoro, siamo molto attenti all’alimentazione che prepariamo, efficace per la funzione che deve svolgere. Per noi delle Giubbe Rosse è un lavoro faticoso ma che facciamo e continueremo a svolgere molto volentieri. Un servizio umanitario che nell’ultimo periodo è divenuto, per sempre più persone, una necessità”.

Prima di andare a prendere il pentolone con dentro il riso, Moreno aggiunge una curiosità con un tono infastidito e rassegnato: “Purtroppo abbiamo dei limiti legislativi a cui dobbiamo attenerci. Per legge non possiamo dare alle persone bisognose, la sera, il cibo preparato alla mattina. Tutto ciò che avanza, viene buttato via e questo è uno spreco enorme se pensiamo alle brioche o i panini che sarebbero ancora buoni e utili alla causa”.

Salutiamo Moreno, che con l’aiuto di Domenico, un volontario degli Angeli della Città, ha portato fuori dalla cucina il pentolone di riso. Riposto il cibo nel furgone Domenico aggiunge: “Negli ultimi tre anni vi è stato un incremento del numero di persone che chiedono aiuto, addirittura, qualcuno dopo aver mangiato, chiede di poter portar via qualcosa per la cena. Risparmiare sul cibo rende meno gravosa la difficoltà quotidiana. E’ aumentato anche il numero di famiglie italiane che oggi non ce la fanno ad arrivare a fine del mese e purtroppo in prospettiva ho paura che il numero di chi avrà bisogno aumenterà”.

La cucina delle Giubbe Rosse a fianco dei bisognosi

Decidiamo così di seguire il pentolone fino alla sua destinazione, sotto l’orologio all’entrata laterale della stazione di Santa Maria Novella a pochi passi da dove parte il “Terravision” per l’aeroporto di Pisa. Ad attenderci oltre ai volontari degli Angeli della Città ci sono loro, i clienti. Sembrano tutti extracomunitari, ma a confutare la tesi ci pensa Domenico: “Oggi è aumento il numero d’italiani che chiede aiuto, famiglie insospettabili. La differenza è che gli extracomunitari sono più sfacciati, appena arriva il cibo, si fiondano mentre gli italiani si vergognano, restano da parte e timidamente appena la fila diminuisce, fanno capolino, come se chiedendo aiuto si perdesse ogni dignità”. “Noi alle nove della mattina allestiamo un banco con la colazione, caffè, latte, biscotti, le brioche e i panini. A mezzogiorno arriva il pentolone con il primo, così iniziamo a distribuirlo. Dobbiamo stare molto attenti ed essere severi con questo tipo di clienti perché a volte cercano di fare i furbi e prendersi anche il bis”.

Per donare un pranzo completo la giornata dei volontari inizia il giorno prima, necessario per procurasi il necessario. Ognuno nella propria zona di residenza cerca di ottenere quello che serve per concedere ai clienti bisognosi un pranzo e una colazione decente. Ed è Grazie ai locali come le Giubbe Rosse, i tanti altri dislocati nel centro di Firenze, e ai volontari che ogni maledetto mercoledì diventa più leggero da digerire.