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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Vinci

La Gioconda cela un volto bisex: uomo e donna usati come modelli

I riscontri emersi in uno studio presentato questa mattina

Il genio di Leonardo da Vinci si sarebbe avvalso di un modello maschile e uno femminile per creare il capolavoro noto in tutto il mondo come la "Gioconda". E' la tesi dello studioso Silvano Vinceti, responsabile della ricerca sui resti mortali della Lisa Gherardini al Sant’Orsola di Firenze.

Leonardo nella realizzazione dell'opera si sarebbe quindi avvalso di due modelli. La vera identità, secondo lo studio che Vinceti ha presentato questa mattina al Sant'Orsola, sarebbe un mix tra una nobildonna e l’allievo prediletto del Maestro: Gian Giacomo Caprotti detto il Salai.

"Siamo potuti giungere a questi risultati - sostiene Vinceti-, grazie all’ausilio delle moderne tecniche indagative, dai raggi infrarossi al Photoshop avanzato".

"Leonardo si avvalse del Salai in sue varie opere: l’Angelo Incarnato, il Sant’ Anna, e nel suo ultimo capolavoro il San Giovanni Battista - spiega lo studioso -. Vi sono indiretti documenti storici che lo dimostrano, ma solo grazie all'applicazione del Photoshop avanzato è stato possibile compiere una accurata sovrapposizione di alcuni particolari fra la Gioconda del Louvre e altri dipinti. In particolare ci siamo avvalsi del San Giovanni Battista. Si è riscontrato una impressionante corrispondenza fra la componente del naso e della fronte della Gioconda e il dipinto messo a confronto, una similitudine fra il sorriso della Gioconda e quelli presenti nei dipinti con modello il Salai. Grazie a tali prove tecniche si può sostenere con forte basi oggettive che oltre alla Gherardini, Leonardo si avvalse del Salai". Da tutto ciò, la conclusione di Vinceti: "La Gioconda è androgina".

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