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Giovedì, 18 Aprile 2024

Georgofili 25 anni dopo, le vittime: "Il boss ha avuto un figlio quando era in carcere"

Alle 1 e 4 del 27 maggio 1993 esplose un fiorino riempito di tritolo in Via dei Georgofili

Sono passati 25 anni dal cosiddetto 11 settembre di Firenze. La città il 27 maggio 1993 subì il più grave attacco terroristico della sua storia. Gli autori materiali sono stati condannati ma la strage (in cui persero la vita 5 persone tra le quali una bambina di pochi giorni) ha ancora dei punti oscuri. 
Quella notte arrivarono quattro squadre dei vigili del fuoco. All’inizio credevano che si trattasse dell’esplosione di una bombola del gas ma nel giro di poche ore compresero la matrice terroristica. 

Morirono Fabrizio Nencioni e la moglie Angela Fiume, di 39 anni e 36 anni, con le loro figlie Nadia e Caterina (9 anni la prima, 50 giorni la seconda). Nell’incendio di un palazzo vicino perse la vita lo studente di architettura di 22 anni, Dario Capolicchio. I Nencioni erano originari della frazione La romola di San casciano, qui sorge un monumento realizzato con i resti della Torre de’ pulci (che crollo a seguito dell’esplosione) e ogni anno gli alunni delle scuole ricordano la famiglia.
L’attentato viene considerato facente parte della cosiddetta trattativa stato-mafia, circa un mese fa a Palermo è stata emessa la sentenza di primo grado riguardo i rapporti che tra il 1992 e il 1993 ci furono tra Cosa Nostra e lo Stato. Negli atti processuali anche 5 mila pagine di intercettazioni tra i boss Graviano e Adinolfi. “Il capomafia Graviano racconta che la sera in carcere arrivavano le mogli, così è riuscito a concepire un figlio nonostante fosse in regime di 41 bis”, spiega la presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime di Via dei Georgofili Giovanna Maggiani Chelli. 
Molti altri palazzi furono danneggiati: la Galleria degli Uffizi, Palazzo Vecchio, la Chiesa dei Santi Stefano e Cecilia al Ponte Vecchio e l’Istituto e Museo di Storia della Scienza, oltre a numerose opere d’arte conservate in quegli edifici. I danni economici furono enormi: per ricostruire la Torre dei Pulci, riparare la Chiesa dei Santi Stefano e Cecilia, il complesso degli Uffizi e restaurare le opere danneggiate, furono spesi più di 30 miliardi di lire.
 

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