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Cronaca

Toscana: dal 1° gennaio entra in vigore la riforma della Sanità

Da 12 a 3 Asl, l'assessore Saccardi: "Assistenza migliore ai cittadini toscani, sicura e di alta qualità". Critiche le opposizioni: "Ci voleva il referendum"

Dal 1° gennaio 2016 entra in vigore la legge di riforma della sanità approvata dal Consiglio regionale nella notte tra il 19 e il 20 dicembre scorso, e prende il via la nuova organizzazione del sistema sanitario toscano. La riforma è stata fortemente criticata in consiglio regionale dalle opposizioni, che avevano anche raccolto le firme per indire un referendum, che sarà però evitato grazie alle modifiche apportate all'ultimo momento dalla maggioranza (il Partito democratico).

"Grazie alla riforma ci sarà un sistema con meno direttori generali e più servizi nei territori, maggiore integrazione tra sanitario e sociale, maggiore razionalità nelle funzioni dei diversi presidi ospedalieri, perché ovunque si possa garantire qualità e sicurezza", afferma l'assesso alla salute Stefania Saccardi.

Al centro della riforma, l'accorpamento delle aziende sanitarie, che da 12 diventano 3: Azienda Usl Toscana Centro, che riunisce le precedenti aziende dell'area vasta centro: Asl 3 di Pistoia, 4 di Prato, 10 di Firenze, 11 di Empoli, direttore generale Paolo Morello Marchese; Azienda Usl Toscana Nord Ovest, che riunisce Asl 1 di Massa Carrara, Asl 2 di Lucca, Asl 5 di Pisa, Asl 6 di Livorno, Asl 12 di Viareggio, con direttore generale Maria Teresa De Lauretis; Azienda Usl Toscana Sud Est, che riunisce le Asl 7 di Siena, 8 di Arezzo, 9 di Grosseto, con direttore generale Enrico Desideri.

Anche i siti web delle Asl verranno unificati: ne saranno tre, corrispondenti alle nuove grandi Asl, ma in questa fase di passaggio le pagine dei nuovi siti rimanderanno ai vecchi siti delle 12 Asl.

Nulla cambia, invece, per le 4 aziende ospedaliero-universitarie: AOU Careggi, AOU Meyer, AOU Pisana e AOU Senese. "La riduzione da 12 a 3 Asl è dettata da molteplici necessità: uniformare la sanità toscana nell'organizzazione e nelle risposte ai bisogni della popolazione; evitare duplicazioni e sprechi; realizzare economie di scala. Che si traducono in un recupero di risorse da investire in sanità", prosegue l'assessore.

A fianco della riduzione delle Asl è stato deciso il potenziamento delle zone distretto, che nei prossimi mesi dovrebbero essere ridotte a 25 (ora sono 32) e avranno la competenza sula programmazione sanitaria. Verranno poi istituiti i dipartimenti delle professioni sanitarie: infermieristico-ostetriche, sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione, del servizio sociale), con lo scopo di valorizzare le competenze delle relative figure professionali.

Infine, la promessa che non chiuderà nessun ospedale. La rete ospedaliera verrà "riordinata", valorizzando le specificità di ciascun presidio, con la garanzia di un coordinamento forte tra i vari presidi ospedalieri.

"La riforma che prenderà corpo con il nuovo anno offrirà un'assistenza migliore ai cittadini toscani, sicura e di alta qualità. Ogni volta che si introducono dei cambiamenti, c'è sempre paura e diffidenza, è naturale - dice Saccardi -. Ma i toscani non si devono allarmare, possono stare tranquilli: i cittadini avranno gli stessi servizi, anzi, migliori". Molto critiche sulla riforma restano invece le forze di opposizione, soprattutto dopo le modifiche, che, accusano, "sono state fatte ad arte per evitare il referendum".

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