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Cronaca Viali / Viale Filippo Strozzi

Genio Fiorentino: cade Benigni, l'opera inaugurata da Renzi continua a perdere pezzi

Nel 2007 il vincitore della Biennale di Venezia realizza e dona alla città di Firenze un'opera concepita sul tema del Genio Fiorentino: "Silenzio: Ascoltate!" di Mario Ceroli

L'opera continua a subire danneggiamenti, ogni volta che cade un pezzo appaiono nastri e transenne. L'immagine raffigurante Roberto Benigni è tra le più colpite, dalle intemperie e dai vandali. Ogni volta che la osservi manca sempre un pezzo e non sono pochi i fiorentini che non la capiscono o che la guardano con sospetto. In occasione di mostre ed eventi la piazza diventa un parcheggio e si arriva a sostare fin sotto le gradinate sfruttando tutto lo spazio utile quasi a percepirla come un elemento fastidioso. Che figura ci facciamo con l'autore e con il presidente Matteo Renzi che l'ha donata alla città?

"Evento di straordinaria rilevanza - lo definiva Palazzo Medici - inserito all’interno del Genio Fiorentino. L'autore italiano è esposto nei più prestigiosi musei internazionali di arte contemporanea. Il taglio del nastro, mercoledì 23 maggio 2007, alle ore 12, alla presenza di Matteo Renzi, Presidente della Provincia di Firenze". 
"L’opera, espressamente concepita sul tema del Genio Fiorentino, rimarrà esposta in modo permanente in piazza Bambini di Beslan, di fronte la Fortezza da Basso. In tal modo, Firenze, città rinascimentale per eccellenza, apre le porte all’arte contemporanea, arricchendo il proprio patrimonio artistico con una scultura monumentale in cotto e marmo". Firenze non l'ha capita?

L’opera contiene riferimenti ai “geni fiorentini”: Dante, Giotto, Ghiberti, Brunelleschi, Masaccio, Cellini, Cosimo il Vecchio, Lorenzo il Magnifico, Botticelli, Michelangelo, Leonardo, Vespucci, Meucci e.. Benigni ed è fatta in cotto d’Impruneta, fornito da Sannini Impruneta, fra le più interessanti aziende del settore. Firenze non l'ha capita?

Il critico d'arte Massimo Bignardi, Docente di Storia dell’arte contemporanea alla facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Siena così la descriveva: “Un’opera che si propone come corpo di congiunzione fra l'ingresso della Fortezza da Basso, da decenni luogo del "gusto" e dello" stile" fiorentino nel mondo, e la città storica, segnata dal populare di mercati che animano una vastissima area che si dirama dalla chiesa di Santa Maria del Fiore. Una diagonale architettonica che riorganizza la piazza Bambine e bambini di Beslan, offrendo nuove prospettive che raccordano le mura in mattoni della Fortezza con le quinte disegnate dalle fabbriche che si aprono su via Faenza e via Guelfa. Quest'opera, donata dalla Provincia di Firenze alla città, si presenta come il primo intervento di arte ambientale urbana realizzata in essa, sia perché ridisegna uno spazio fino ad oggi di preannuncio alla Fortezza, anonimo nella sua squadrata forma, sia perché mette in gioco materie, manualità, gusto, inventiva proprie della tradizione fiorentina, vale a dire di Firenze e del suo territorio. Ceroli ha scelto di costruire gli spalti di una gradinata che guardano al futuro, al ridisegno della città, al suo desiderio di essere nella contemporaneità, senza rinunziare al suo patrimonio sociale e culturale”. Firenze non l'ha capita?

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