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Cronaca

Gate alla stazione, bufera sulla foto di FS: “Indegna e razzista”

L'immagine mostra un nero con un borsone di fronte a una porta sbarrata, la rabbia di Grassi (Sinistra Italiana): “Campagna razzista schifosa”

Un uomo, nero, con un borsone, che si trova la porta sbarrata. Come a dire: “Tu non puoi entrare”. Frasi che evocano ben altri periodi storici, anche se oggi episodi del genere vengono spesso sottostimati o si chiudono con le solite rituali scuse. E' successo così anche questa volta.

L'immagine che vedete è stata affissa dalla società Grandi Stazioni sui cantieri della stazione fiorentina di Santa Maria Novella, dove sono in costruzione i gate che consentiranno, dal prossimo autunno, di accedere ai binari solo a chi è in possesso di biglietto, come avviene già in altre stazioni (Milano e Roma, per esempio).

Il caso è stato denunciato ieri pomeriggio, sabato 29 luglio, dal consigliere comunale di Sinistra Italiana Tommaso Grassi, con un post su Facebook: “Campagna razzista schifosa (mi perdonerete ma non trovo altre parole) di Grandi Stazioni. Non gli bastava aver trasformato Santa Maria Novella in un fortino; aver chiuso i passaggi dal binario 16 tanto utili a pendolari e lavoratori senza dover fare il giro tra le auto. A Grandi Stazioni non bastava nemmeno aver chiuso gli accessi agli accompagnatori: basta con i saluti. Adesso hanno calato l'asso lanciando una campagna contro chi viaggia senza biglietto indegna, che solletica la pancia della gente: foto di un ragazzo con un borsone, tipica iconografia del venditore abusivo, tenuto fuori dalla porta. Lì si entra solo con il biglietto. Meglio se bianchi? Meglio italiani?”, scrive Grassi.

Seguono decine e decine di commenti, alcuni di supporto a Grassi e altri che sostengono la campagna di Grandi Stazioni. Altri chiedono informazioni su dove si potranno comprare i biglietti. La polemica gira sui social e in serata arriva un comunicato stampa di Ferrovie dello Stato.

"Non era intenzione offendere nessuno, ci scusiamo se abbiamo urtato la sensibilità delle persone. L'immagine sarà rimossa dai cantieri della stazione”, si legge nella nota diffusa. Dopo episodi del genere arrivano sempre le stesse scuse, ed anche stavolta è andata così. Se davvero i responsabili della campagna informativa, durante tutti i passaggi prima della pubblicazione, non si erano accorti di nulla, la cosa non è certo un attenuante: semmai è il contrario.

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