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Cronaca

Vigna, l'ultimo saluto. In chiesa il capo della poliza Manganelli e Piero Grasso

Molte le personalità accorse per l'ultimo saluto a Pier Luigi Vigna. Magistrature fiorentina al gran completo. Presenti il presidente Enrico Rossi e il sindaco Matteo Renzi

Da pochi minuti, nella chiesa di San Miniato al Monte a Firenze, è iniziato il rito funebre dell'ex procuratore nazionale antimafia, Piero Luigi Vigna. Una cerimonia religiosa, officiata da padre Bernardo Giani, a cui ha preso parte la magistratura fiorentina al gran completo. In chiesa numerose le personalità presenti, tra i quali il capo della Polizia Antonio Manganelli e il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso. Numerose anche le autorità locali, tra le quali il presidente della Regione Enrico Rossi e il sindaco di Firenze Matteo Renzi.

Funerali Piero Luigi Vigna

“Era una persona straordinaria – ha affermato Manganelli – e questa è una percezione condivisa da tutti. Una persona speciale che veniva ammirata da Falcone e da tutti gli altri magistrati”. “E’ stato il primo magistrato che ho conosciuto”, ha ricordato Manganelli, che ha lavorato alla questura di Firenze. “Era il 1975 e mi trovavo in un bosco ad indagare su un suicidio''. Molto commosso Piero Grasso che si è limitato a dire: “Non riesco a parlare”.

EREDITÀ – Poi è stata la volta del rito funebre con il monaco benedettino Bernardo Gianni che dopo il Vangelo ha voluto omaggiare l’ex magistrato leggendo una poesia di Mario Luzi scritta dopo l’attentato mafioso di via dei Georgofili del 27 maggio 1993: “Giustizia non ti negare al desiderio degli uomini, scendi in campo e abbi la tua vittoria”. Il sacerdote ha poi ricordato: “La testimonianza costante del giudice Piero per la giustizia, la responsabilità nella storia e sulla storia”. E poi l’invito di padre Bernardo ai colleghi accorsi a dare l’ultimo saluto a Vigna: raccogliete “l’eredità del giudice Piero, cioè la sua passione per la giustizia, la verità e la legalità”.

Funerali Vigna a San Miniato a Monte

I FIGLI – Al termine del rito, hanno preso la parola la figlia Simona, che ha ringraziato per “l’immenso affetto ricevuto in questi giorni, che ha infuso in noi coraggio”. Poi è toccato al figlio Leonardo che ha ricordato come il padre gli avesse chiesto, in occasione del suo funerale, di ringraziare “due persone in particolare: cioè ‘io sono un cittadino’ e ‘io sono nessuno’, ovvero i tanti che in questi giorni hanno manifestato il loro affetto e la loro stima verso nostro padre”.
 

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